Libia, attacchi aerei contro l’Isis. Renzi: “Nessun intervento militare”

Libia

LIBIA – In risposta alla decapitazione dei 21 egiziani copti, sono iniziati i raid contro l’Isis in Libia. Dopo quello della notte scorsa (verso le 4 ora italiana) gli aerei libici hanno colpito diverso obiettivi sensibili e il portavoce del Comando d’aviazione libico ha precisato che sono state prese di mira alcune postazioni dell’Isis e di Ansar al Sharia a Derna.

Sono stati colpiti alcuni accampamenti dell’Isis a Derna, la città dell’est della Libia dove l’Isis ha creato un Califfano, Bengasi e Sirte. L’esercito libico ha fatto sapere, inoltre, che nei raid sono stati uccisi 64 jhadisti dell’Isis tra cui uno dei leader e, secondo il sito del quotidiano Al Ahram, sono decine i feriti e almeno 35 cittadini egiziani sono stati rapiti dopo l’inizio del raid del Cairo.

Il presidente della Francia, Francois Hollande, ha sottolineato “l’importante che il Consiglio di sicurezza si riunisca e che la comunità internazionale decida nuove misure”. Ha espresso, ioltre, la sua solidarietà a seguito dell’uccisione dei 21 egiziani in Libia. Il ministro degli Esteri d’Egitto ha chiesto alla comunità internazionale di prendere “misure contro le postazioni” dell’Isis che “rappresentano una minaccia chiara per la sicurezza e la pace internazionali”.

Il premier italiano Matteo Renzi, dopo un lungo contatto telefonico con il presidente egiziano, ha fatto detto: “Non è il momento per l’intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare. Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il consiglio di sicurezza Onu. La forza dell’Onu è decisamente superiore alle milizie radicali”.

Pronta la risposta del leader dei M5S Beppe Grillo che sul suo blog scrive: “Se Renzie vuole la guerra ci vada lui con Napolitano al seguito. Vedendoli, l’Isis si farà una gran risata e ci risparmierà. Non spetta al Governo – dice – decidere se entrare in guerra ma ancora al Presidente. Aspettiamo un monito dal Presidente, anche piccolo piccolo, al bulletto di Rignano. No alla guerra”. A lui si aggiunge Matteo Salvini: “Questo Governo dà i numeri, sento che parlano di soldati e guerra con facilità, ma è già stata fatta una cazzata nel 2011 con Gheddafi, lo ha ammesso anche Prodi, non ripetiamola. Prima di qualsiasi intervento bisogna capire che cosa fare, trovando accordi sul territorio e fermare gli sbarchi”. 

Isis in Libia

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