Venezia – Rush finale per la 72esima edizione della Mostra del Cinema, che ha regalato nella serata di ieri grandi emozioni in musica. Al Lido è sbarcato il rocker di Zocca, quel Vasco Rossi che ha mandato in visibilio gli oltre duemila fan accorsi per la doppia proiezione de “Il decalogo di Vasco” di Fabio Masi. Un docu-film che è una sorte di “ode” al performer di “Vita spericolata”, che in questa pellicola si è scoperto “Attore inconsapevole” e che ha ammesso: “Sono sincero solo nelle mie canzoni”.
ROCK PURO. “Sono venuto a portare il rock al Festival del Cinema di Venezia perché la musica è una grande consolazione, il rock scarica anche i nervi e fa stare meglio nella vita”, ha ammesso la star che agli inizi della sua carriera sognava di essere il nuovo Mick Jagger. Vasco Rossi non si risparmia, passando dagli aneddoti divertenti alle strofe delle sue hit più note. Il Blasco, però, parla anche di immigrazione, e lo fa senza levarsi le scarpe, letteralmente. “Quello dei migranti è un problema molto grave che deve essere risolto in qualche modo, è una grandissima tragedia – ammette Vasco – Dobbiamo solidarietà a chi scappa dalle guerre, vorrei vedere se dovessimo scappare noi e ci dessero tutte le porte in faccia”.
Il Vasco-show continua e Rossi non se lo fa ripetere due volte. Ai fan racconta come alcune delle sue canzoni più importanti siano nate da vicende realmente accadute. “Spesso mi è capitato che mi tornassero indietro le cose che ho scritto. Una volta ho fatto un incidente ed è sceso uno dal camion incazzato nero, mi ha guardato in faccia e mi ha detto: “Ora te la dò io la vita spericolata!”“. Vasco Rossi ha riservato, infine, i suoi pensieri più belli al regista Fabio Masi (“Ho dato fiducia ad un giovane regista perché è stato un feeling istintivo, abbiamo vissuto una vita pericolosamente; siamo un pò stropicciati tutti e due”) e, ovviamente, ai suoi seguaci più accaniti: “Grazie di esistere, lo dico a voi come voi lo dite a me”.