Il premio Nobel per la Letteratura è stata conferito lo scorso 13 ottobre a Bob Dylan, cantautore e compositore statunitense. Sebbene i suoi fan abbiamo accolto la notizia acclamando il loro idolo, il comitato di Stoccolma ha ricevuto diverse critiche per la scelta fatta. Perché a vincere il premio Nobel per la letteratura non è un autore che può essere davvero definito scrittore? Se il premio fosse stato “per la cultura” o, ancora meglio, “alle arti”, la sua vittoria non sarebbe stata contestata. Bob Dylan è indubbiamente un artista eccezionale, ma perché conferire a lui un simile riconoscimento quando nel mondo di sono scrittori che hanno davvero fatto la storia della letteratura? “A questo punto il prossimo anno potrebbero venire candidati per il Nobel in Letteratura anche i Queen, David Bowie e Michael Jackson” hanno commentato.
Non è la prima volta che al vincitore di un premio Nobel viene contestata la vittoria. Il 9 ottobre 2009, il neo eletto presidente americano Barak Obama vinse il Nobel per la Pace “per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli”. Motivazioni queste considerate universalmente giuste, ma anche qui i critici hanno sollevato numerosi dubbi. Perché conferire un simile premio ad una persona che ha ottenuto la carica da così poco tempo? È già riuscito nell’intento o il premio gli è stato assegnato per il suo proposito? Inoltre, Obama è un capo politico, quindi un uomo che usa le armi e la guerra come strumento per imporre il proprio potere e la propria autorità. È davvero giusto attribuire un premio per la pace ad una persona che vede nella guerra e nella forza due “collaboratori” quotidiani? Ma quello del presidente americano è solo uno dei tanti casi di controversie nell’attribuzione del premio. I più critici, hanno fatto notare che il Nobel è sempre stato aa centro di discussioni, fin da quanto venne istituito da Alfred Nobel. L’uomo, vissuto nella secondo metà del 1800, era un chimico e un filantropo che, dopo numerosi studi e tentativi, inventò la TNT, comunemente conosciuta come dinamite, facendo nascere la prima critica nei confronti del premio. Perché affiancare alla parola “Nobel” anche “Pace” quando l’uomo da cui deriva il nome del riconoscimento ha inventato un preparato con effetti distruttivi e potenzialmente mortali?
Dopo aver saputo dell’assegnazione del Nobel a Bob Dylan, gli appassionati di letteratura hanno fatto sentire a gran voce le loro critiche. “Dylan era già stato proposto come candidato già nel 1996 dal professore Gordon Ball ma non è un autore del nostro secolo – hanno affermato – C’erano molti scrittori più meritevoli di lui di vincere”. Tra gli altri candidati, c’erano Murakami Haruki e Philip Roth. Il primo è uno scrittore giapponese, divenuto famoso a livello mondiale con il suo romanzo “Norvegian Wood” (1977). Altri suoi capolavori sono “Kafka sulla spiaggia” e “1Q84”, venduti in milioni di copie e tradotti in oltre 50 paesi. Roth invece è uno scrittore che ha vinto quasi ogni premio letterario del mondo ma che sembra essere condannato ad essere un “eterno candidato”.