Karla Jacinto, 23enne messicana, è stata violentata 43.200 volte da circa 30 uomini al giorno. Fuggita grazie ad un blitz della polizia dopo 4 anni di prigionia, la donna ha deciso di iniziare un viaggio in giro per il mondo per aiutare altre vittime della tratta sessuale. “Spero di riuscire a sensibilizzare il mondo su questo problema e di riuscire, anche in minima parte, a confortare chi ha vissuto il mio stesso dramma”. Niente e nessuno potrà mai cancellare gli orrori che ha dovuto subire, ed è proprio per questo che Karla ha deciso di mettersi in gioco.
L’incubo di cui è stata vittima Karla è iniziato quando aveva 12 anni. Dopo essere stata plagiata con soldi e regali, venne rapita da un uomo che la trasformò in una delle numerosissime vittime della tratta sessuale messicana. “Iniziavano a violentarmi alle 10 del mattino e finivano intorno a mezzanotte – ha raccontato al Mirror – Quando abusavano del mio corpo, io chiudevo gli occhi. Non volevo vedere ciò che mi veniva fatto. E non volevo nemmeno sentire”. Poi, il suo aguzzino l’ha costretta a prostituirsi a Tenancingo, una delle principali città messicane note per la tratta di esseri umani. “Se sospettava una mia infatuazione per un cliente mi picchiava”.
Per 4 anni, Karla è stata picchiata e violentata finché non è riuscita a scappare durante un blitz della polizia nel 2008. Oggi ha finalmente iniziato una vita “normale” ma non intende dimenticare il suo passato: anzi, è intenzionata ad aiutare altre persone vittime come lei del traffico di esseri umani. Una piaga questa che secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, causa circa 20 mila vittime ogni anni in Messico.