Milano

Milano, abusi su minori: arrestato un prete di 29 anni

Arrestato giovane sacerdote di 29 anni della Diocesi di Milano, don Emanuele Tempesta.
L’accusa è aver abusato sessualmente di minori tra febbraio 2020 a maggio 2021.
Il sacerdote al momento si trova agli arresti domiciliari.
La Diocesi milanese si è impegnata per approfondire i fatti “applicando le indicazioni del diritto universale della Chiesa e della Cei e a seguire le indicazioni che le verranno date dalla Santa Sede“.
La Diocesi desidera precisare che non è mai giunta alla Curia, al Vicario di zona e al parroco alcuna segnalazione relativa ai fatti oggetto dell’indagine.

Milano

Milano: le denunce

Le denunce relative agli episodi di abusi ai danni di minori sono più di cinque.
Gli abusi sarebbero avvenuti nella casa del sacerdote e i minori avrebbero un età tra i 10 e 16 anni.
L’inchiesta è nata dalle denunce di alcune mamme ed è proseguita con le audizioni protette dei minori.

Lo sconcerto della Diocesi milanese

Stupore all’interno della Diocesi milanese.
In una nota si legge: “L’arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, esprime la propria vicinanza alle comunità parrocchiali di Busto Garolfo e in particolare a tutti i soggetti in vario modo coinvolti nella vicenda“.
La nota della Diocesi si conclude ribadendo “l’impegno per garantire la migliore tutela a tutti i minori coinvolti nelle iniziative pastorali”.
Si ricorda inoltre che “il 23 novembre 2019 si è costituito il Referente diocesano per la tutela dei minori che, seguendo adeguate modalità di contatto, ha la finalità di accogliere le segnalazioni relative a presunti abusi su minori e di raccogliere gli elementi per una prima valutazione dell’Ordinario“.

Un altra denuncia pochi giorni fa

E’ di pochi giorni fa la notizia di un altro sacerdote della Diocesi di Milano, don Mauro Galli, che ha ricevuto la condanna in appello per abusi sessuali commessi su un ragazzino che all’epoca dei fatti aveva solo 15 anni.
All’uscita dall’aula la famiglia della vittima ha tirato un sospiro di sollievo: “Siamo decisamente sollevati“.
L’avvocato della famiglia, Fulvio Gaballo, ha detto “Siamo soddisfatti. Hanno concesso le attenuanti generiche, che erano state escluse nella sentenza di primo grado ma ci potevano stare. Speravamo di no perché i fatti sono molto gravi, però la Corte d’appello emette le sentenze a distanza di tempo e quindi ce lo potevamo aspettare”.