Viso minuto, lineamenti dolci e una grinta che conquista. E’ questo l’ identikit dell’ attrice Ellen Page, entrata a pieno diritto nell’ Olimpo hollywoodiano per interpretazioni memorabili in pellicole come “Juno” ed “Inception”. La ventiseienne, prossimamente nelle sale con il blockbuster “X-Men: Giorni di un futuro passato”, è balzata agli onori della cronaca per il suo improvviso coming-out.
“Sono stanca di nascondermi e sono stanca di mentire omettendo la verità”, ha esordito l’ attrice durante una conferenza tenutasi presso il Bally’s Hotel di Las Vegas, “Sono qui, oggi, perché sono gay e forse perché posso fare la differenza”. La Page ha affrontato con coraggio e fermezza la platea intervenuta nell’ ambito dell’ iniziativa denominata “Time to THRIVE”, promossa per sostenere i diritti delle “categorie” sessuali ritenute “diverse”, raccontando come il suo silenzio circa il proprio orientamento sentimentale l’ abbia resa infelice e spaventata. “Ho sofferto per anni, perché avevo paura a uscire allo scoperto. Il mio spirito ne ha sofferto, la mia mente ne ha sofferto e ne hanno sofferto le mie relazioni”, ha continuato la giovane Ellen, vittima anch’ ella del rigido star system hollywoodiano. I media, infatti, hanno tenuto d’ occhio la ragazza, la cui unica colpa era quella di indossare un outfit informale tutt’ altro che femminile. “Perché mai questa bellezza minuta si ostina a vestirsi come se fosse un possente omaccione?”, scriveva un noto magazine americano parlando a proposito di Ellen Page, fotografata con indosso ampi pantaloni di tuta. Argomentazioni del tutto “sessiste”, ha sottolineato, infastidita, l’ attrice, “Ti dicono come devi comportarti, come devi vestirti, chi devi essere. Ho cercato di resistere, di mantenermi autentica, di seguire il mio cuore; ma può essere davvero dura”.
Alla fine, però, la Page ce l’ ha fatta: è riuscita a mostrarsi al mondo in tutta la sua forza, data dal coraggio di esprimere la propria verità personale, di mettersi a nudo in tutte le proprie sfaccettature. Un coming-out, quello della “piccola” Ellen, ulteriormente pregno di significato, perchè arriva in un momento molto delicato per la comunità gay, bisessuale e transgender: le posizioni del Presidente russo Vladimir Putin riguardo alla presenza di atleti omosessuali ai Giochi Olimpici di Sochi, infatti, hanno sollevato nei giorni scorsi un polverone riguardo all’ annosa piaga dell’ omofobia, costringendo le coscienze, sinora sopite, a destarsi dal letargo.