Terrorizzata – Buenos Aires. L’aspetto nel suo insieme è inquietante, soprattutto se ci si concentra sul sorriso della donna che impugna la pistola. Quella che vedete è la foto scattata da una madre, mentre tiene in braccio sua figlia con la canna di una pistola puntata alle tempie ed il volto, benché gli occhi siano stati censurati, visibilmente terrorizzato. Probabilmente, la bambina non capisce cosa stia succedendo, eppure il sorriso di sua madre, che guarda dritto nell’obiettivo della fotocamera, lascia lo spettatore esterrefatto di tanto coraggio, in senso negativo. La foto è apparsa circa un mese fa sul noto social network Facebook, ma dell’autrice di questo scatto non si sa nulla. Non si sa neanche se l’arma impugnata dalla donna sia vera o un giocattolo, ma, se anche fosse, questo gesto resta agli occhi della maggior parte degli utenti una crudeltà ai danni psico-fisici della bambina ritratta in primo piano. Di fatto, neanche se s’ipotizzasse che la donna non sia sua madre, questo gesto perderebbe di crudeltà.
E’ proprio per questo che No Longer Victims, un’associazione umanitaria che lotta contro i maltrattamenti sui minori, sta diffondendo nel web un post con questa foto e la frase: “Un bambino può rimanere traumatizzato per questo”, affinché quella che potrebbe non essere la prima foto del genere di questa donna sconosciuta venga utilizzata per rintracciare l’autrice di un simile atto.