Bindi presidente Consiglio Antimafia: Pdl protesta e rifiuta il voto

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Antimafia – La nuova presidentessa del Consiglio Antimafia è Rosy Bindi, eletta con 25 voti al ballottaggio contro gli 8 di Luigi Gaetti (M5S). Il Pdl protesta e si riaccende l’astio tra le due maggiori fazioni politiche del governo italiano: “La delegazione del Popolo della libertà, in caso di elezione di un presidente nella seduta odierna, non parteciperà ai lavori della Commissione per l’intera legislatura, denunciando con questo atto l’irresponsabilità del Pd”, hanno dichiarato Brunetta e Schifani a nome di tutto il partito, “ed affermando la necessità di avere alla presidenza di una commissione così importante una personalità condivisa dall’insieme delle forze politiche.” Anche Gasparri fa sentire la propria vicinanza ai colleghi del Pdl sui social network: “Inaccettabile strappo del Pd pur di dare una poltrona a Rosy Bindi”, ha postato su Twitter, mentre Cicchitto partecipa con maggiore diplomazia e veemenza: “Chi è stato eletto presidente in questo modo inusitato dovrebbe rimettere il suo mandato, perché si troverà a dirigere una Commissione così delicata, priva di rappresentanza generale. Il comportamento del gruppo del Pd”, sottolinea il capogruppo del Pdl alla Camera dei Deputati, “è del tutto inaccettabile. In effetti, con questa forzatura è stata affossata l’Antimafia in questa legislatura a meno che non ci sia una revisione totale rispetto alla linea che ha portato a questo risultato.” Insomma, dal Pdl si fa sentire il desiderio che la Bindi faccia un passo indietro, nonostante sia stata comunque eletta secondo una votazione oggettiva. All’uscita, la neopresidente risponde ai giornalisti in merito all’accusa rivolta dal Pdl al Pd riguardo alcuni accordi sulla votazione che non sarebbero stati rispettati dal Partito Democratico: “Se ci sono stati patti tra Pd e Pdl sulla presidenza della commissione Antimafia”, afferma la Bindi, “non ne ero a conoscenza.”

Quanto al colpo incassato da Gaetti, come ha spiegato Riccardo Nuti, “Lui stesso non si è votato e un altro nostro collega era in quel momento in missione. Quindi nessuna spaccatura”, ha spiegato il capogruppo M5S riguardo le voci secondo cui il partito si sarebbe diviso proprio riguardo la votazione del presidente del Consiglio Antimafia. Del resto, il candidato sconfitto per la carica di presidente è stato confermato, invece, come vicepresidente, assieme a Claudia Fava, per la stessa Commissione.