Mario Balotelli: “Se Pia dovesse essere mia figlia, farò il mio dovere da padre”

balotelli e fico
Giovedì 5 dicembre si è svolta la prima udienza per il riconoscimento di Pia Fico, e Mario Balotelli fornisce poche dichiarazioni su questa storia. Il divo non ha un buon rapporto con la stampa e non l’ha mai nascosto. Dopo essersi nascosto dietro un muro di silenzio per mesi, facendo parlare solo gli avvocati al posto suo, torna a parlare della bambina che sarebbe nata dalla relazione con Raffaella Fico. La burrasca con la Fico ha esasperato il tutto, rendendolo facile bersaglio di chi non ha mai manifestato grossa stima nei suoi confronti.
Tuttavia qualcosa è cambiato e SuperMario si è leggermente sbottonato sulla questione attraverso i suoi legali. Pur non presenziando fisicamente in aula, così come Raffaella, Mario ha fatto sapere attraverso i suoi avvocati di essere pronto a prendersi cura di Pia, qualora il processo dovesse stabilire che la bambina è sua figlia: “Ho aspettato che iniziasse una verifica seria nel rispetto della privacy. Non so chi sia il padre della bambina ma, se dovesse essere mia, sarò pronto a fare il mio dovere”. Dunque il bomber è pronto a fare il suo dovere, sempre che il test per accertare la paternità dimostri che la bambina è davvero sua figlia. Prima di quel momento, Mario non ha intenzione di sbilanciarsi.
Per come stanno le cose in questo momento e visto lo stato del suo rapporto con Raffaella, preferisce procedere con particolare cautela. Nel frattempo, Pia continua a crescere, infatti ha compiuto un anno proprio ieri, grazie a tutte le attenzioni che la madre continua a dedicarle. Sarà il procedimento legale a stabilire se Mario dovrà partecipare o meno alla sua vita.
Giorni caldissimi quindi per Balotelli, sempre al centro del Gossip. Mentre Fanny Neguesha sta atterrando a Milano, smentendo così la possibile rottura, il campione continua a chiedere rispetto per la sua privacy, nei limiti del possibile: “Il periodo è molto movimentato. Soprattutto per quel che mi riguarda. Molte volte ogni mio gesto anche un semplice tweet dedicato a un amico vero, un lottatore, uno sportivo sano come me, viene utilizzato per seconde letture, doppi fini che non mi interessano. All’estero non è così. Ci sarà un motivo se il Time mi ha inserito tra le cento persone più influenti al mondo”. E ha aggiunto: “So di essere un ragazzo fortunato ma a volte anche a me piacerebbe vivere come una persona normale”. Le vicende però non lo consentono.
Fonti: gossip.it