Taranto – I killer miravano al pregiudicato Cosimo Orlando, 43enne che ieri sera si trovava sulla Taranto-Reggio Calabria in macchina con la sua compagna e con tre bambini. La 30enne, Carla Maria Fornari, era alla guida dell’auto, mentre il compagno teneva in braccio un bambino di 4 anni e gli altri due pargoli stavano seduti sui sedili posteriori. Proprio i tre sui posti anteriori sono stati le vittime di un agguato tempestivo e letale, che ha portato alla morte persino il piccolo che Cosimo Orlando stava tenendo in braccio. Almeno il bimbo avrebbe potuto salvarsi, se si fosse trovato sui sedili posteriori con i fratelli, di 6 anni e 7 anni, ma il caso ha voluto che, alle 21.30 della serata di ieri, il pregiudicato in semilibertà fosse raggiunto da più di un killer.
Secondo la ricostruzione della dinamica effettuata dagli investigatori, chi ha aperto il fuoco sull’auto di Orlando lo ha fatto per uccidere, per porre fine alla sua vita a qualsiasi costo. L’uomo non ha avuto il tempo di reagire, doveva essere eliminato, insieme con chiunque si ponesse tra lui e chi avrebbe dovuto farlo fuori, compreso un innocente bambino di 4 anni. Sicuramente, dunque, l’obiettivo era proprio Cosimo, ma l’efferatezza dell’omicidio, conclusosi con la morte anche della compagna e del figlio, non lascia spazio a molte interpretazioni.
Di fatto, la totale assenza di esitazione nello sparare almeno una ventina di colpi a poca distanza dall’uomo e dalla sua famiglia può condurre le indagini ad un solo mandante: la mafia. Senz’altro, il modus operandi del convoglio conferma tale pista, tanto che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha disposto l’invio di 60 unità tra poliziotti e carabinieri in Puglia. Anche il Presidente della regione, Nichi Vendola, si è espresso sul caso: “Una strage così efferata che ancora una volta dimostra quanto la modalità operativa delle mafie abbia dentro di sé un codice di disumanità e di barbarie assoluta.” Poi, il politico aggiunge una considerazione sull’importanza della sensibilizzazione alla lotta anti-mafia: “Occorrerebbe fare il punto su quale sia la capacità della mafia anche di intercettare il disagio sociale per ricostruire controllo del territorio, penetrazione nella vita sociale.”