Uova di Pasqua e Colombe: ai Nas prodotti per 600.000€ in tutta Italia

Uova di pasqua
Uova di Pasqua contraffatte, in cattivo stato o irregolari

Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, aumenta il rischio che vengano prodotti e messi in commercio prodotti irregolari o contraffatti: di conseguenza, i Nas intensificano i controlli alimentari. Quest’anno, i carabinieri hanno sequestrato merce per ben 600.000 euro in tutto il Paese: da Milano a Napoli, sono stati effettuati circa 1.500 controlli. Da questi sono stati rinvenuti prodotti contraffatti ed illegali del peso complessivo di ben 360 tonnellate, delle quali solo 5 tonnellate in uova di Pasqua. Tra gli alimentari sequestrati, non solo dolci pasquali, ma anche pesce, frutta ed ogni genere di cibaria tipica delle festività prossime.

L’intera operazione è stata coordinata tra i 38 nuclei Nas dislocati sul territorio italiano. Un controllo di tale portata ha permesso di segnalare alle Autorità Giudiziarie, Amministrative e Sanitarie ben 629 persone, tra commercianti e produttori dei suddetti prodotti irregolari. In conseguenza, sono state in tutto 46 le strutture sequestrate dai carabinieri, ma vediamo nel dettaglio quanto è stato rilevato nelle maggiori città italiane.

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Milano, Genova e Livorno, i Nas hanno sequestrato soprattutto colombe pasquali spacciate per artigianali, ma di fatto prodotte da altre aziende. A Perugia, invece, è stato un salumificio a suscitare allarmanti considerazioni: oltre alle condizioni igieniche di scarsissimo livello, sono state rilevate infiltrazioni e scrostature nella pareti della struttura. Ciò è bastato a motivare il sequestro di prodotti freschi come 22 tonnellate di prosciutti IGP e di speck, ma anche 24 tonnellate di frutta e verdura: prodotti che sono stati distrutti al momento stesso del ritiro. Nella Capitale, l’ispezione ha portato al sequestro prettamente di bevande per 1.600 litri e di alimenti vari per 160 tonnellate, tra zucchero di canna, frutta secca, spezie varie, latte in polvere ed olio.

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A Napoli, i controlli hanno avuto successo in molti bar/pasticceria, dove sono state ritirate oltre 3 tonnellate di prodotti da forno, come brioche e cornetti. Nella stessa misura sono stati sequestrati anche pesci freschi, come spigole ed orate, venduti in diversi ristoranti del capoluogo campano. Questi prodotti sono stati ritrovati privi di indicazioni sulla tracciabilità, che costituisce una grave irregolarità. Addirittura, sempre nel napoletano, si è proceduto per la chiusura di un’intera linea di produzione dolciaria, con il conseguente sequestro di 22 tonnellate di prodotti destinati alla farcitura di altri prodotti. La struttura di produzione di quanto ritirato è stata ritrovata in condizioni igieniche indicibili, la merce non era fornita di alcuna indicazione sulla tracciabilità.

Infine, anche a Bari sono stati ispezionati prodotti dolciari tipici delle festività pasquali, come colombe e uova, sequestrati per almeno una tonnellata, perché prive di etichette ed in evidente cattivo stato di conservazione, deposte in una struttura in condizioni igieniche assolutamente inappropriate, tra muffe e ruggine. Come a Perugia, anche qui i nas hanno effettuato controlli significativi nelle salumerie, dove sono state sequestrate circa 600 confezioni di prodotti sott’olio e scatolame che presentavano una data di scadenza di almeno sette mesi fa. Questo “difetto” era nascosto dai commercianti con la contraffazione della data, che era coperta da una nuova, ovviamente fittizia.

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