Brasile – Quella che può sembrare la trama di un film di Totò è invece la triste storia di un ragazzo di 26 anni. Nella serata di ieri andava in scena la partita di Serie B brasiliana tra Santa Cruiz e Paranà. Paulo Ricardo Gomes da Silva non è né un tifoso del Santa Cruiz, né del Paranà. Tifa per un altro club della città di Racife: lo Sport. Ieri sera, tuttavia, ha deciso di entrare nella curva dei rivali del Paranà per farsi un selfie, seguendo quella che è diventata ormai una moda in Brasile: scattarsi una foto nella curva degli avversari, magari mostrando un tatuaggio o un simbolo della propria squadra del cuore.
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A fine partita, il giovane tifoso è uscito dallo stadio Arruda e si è trovato in mezzo agli scontri tra le due tifoserie. I tifosi della Santa Cruiz si sono appostati ed hanno teso un agguato a quelli del Paranà: lancio di bombe carta, confusione, violenza. Nel caos alcuni tifosi hanno sradicato e lanciato dal secondo anello due sanitari, colpendo a morte proprio lo sfortunato Gomes da Silva e ferendo altre due persone. “Di fronte al cancello numero 6 c’è stata un’enorme zuffa, terminata con la morte di un tifoso. Dagli spalti e’ stato lanciato un water e lo ha colpito in pieno. La vittima al momento dell’incidente era con qualcuno, ma dopo la tragedia sono tutti fuggiti”: queste le parole di un capitano della polizia locale, Wilson Queiroz.
La stupidità ed il vandalismo non hanno fine: morire per una partita di calcio è inaccettabile, morire in questo modo fa ancora più rabbia. Il mondo osserva incredulo il Brasile, Paese che ospiterà tra un mese i Mondiali. La speranza è che ogni fanatismo venga messo da parte, ma a quanto pare la stupidità umana supera davvero ogni limite.
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