aveva paragonato l’aborto al genocidio, utilizzando un paragone per nulla condiviso dall’opinione pubblica, ma c’è di peggio. Nel 2011, addirittura, l’arcivescovo aveva dichiarato che una donna che abortisce “può essere violentata”. Condannato nel 2007 per intimidazione nei confronti di un prete di Granada, l’arcivescovo è tornato a far parlare di sé e, peggio, a parlare a nome della Chiesa. Non è certo un caso isolato, ma che contribuisce senz’altro all’immagine negativa che il senso comune costruisce attorno alla religione cattolica.