Carolina Kostner ed Alex Schwazer hanno sempre ribadito la completa estraneità della pattinatrice alle vicende di doping che coinvolgono l’ex compagno. Alcune incongruenze nella ricostruzione dei fatti hanno fatto però dubitare la Procura del Coni sull’innocenza di Carolina Kostner. Ad esempio, ai magistrati il marciatore ha raccontato che, quando gli ispettori della Wada, World antidoping agency, arrivarono nella loro abitazione di Oberstdorf per effettuare dei controlli sull’atleta italiano, Carolina Kostner disse che Schwazer non si trovava in città, mentre in realtà era in casa. La pattinatrice lo avrebbe fatto per motivi di privacy, almeno stando a quanto riportato dal suo stesso legale.
“Una squalifica così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping. E’ una richiesta che lascia esterrefatti“, è stata la reazione dell’avvocato Giovanni Fontana, legale della pattinatrice azzurra. Carolina Kostner non è stata l’unica ad essere stata deferita dalla Procura del Coni. A finire nel mirino dei giudici anche Michele Didoni, attualmente non tesserato ma tecnico di Alex Schwazer ai tempi della sua positività all’Epo, per cui sono stati richiesti 3 mesi di stop.