Mafia Capitale: tutto sull’inchiesta. Indagati, accuse, reazioni

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Roma – Cento indagati, trentasette arresti (ventinove in carcere e otto ai servizi domiciliari), sequestro di beni dal valore di 200 milioni: sono questi i primi sconvolgenti dati dell’operazione dei Ros di Roma ribattezzata “Mafia Capitale”. Criminalità e potere politico, collegati da un’organizzazione di stampo mafioso: è questo il quadro che emerge dalle indagini del pool di Roma.

L'arresto di Carminati

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Imprenditori, mafia, politici uniti in un “ramificato sistema corruttivo”: estorsione, corruzione, usura, riciclaggio, turbativa d’asta e trasferimento fraudolento di valori sono solo alcuni dei reati contestati. L’obiettivo? L’assegnazione di appalti e finanziamenti da parte del Comune di Roma per realizzare interessi economici in diversi ambiti: manutenzione del verde pubblico,gestione dei rifiuti, dei centri di accoglienza per gli stranieri e campi nomadi.

Appalti a società collegate a Massimo Carminati in cambio di cospicue tangenti (si parla di centinaia di migliaia di euro):  “A Roma dunque in questi ultimi anni ha agito un’associazione di stampo mafioso che ha fatto affari con imprenditori collusi, con dirigenti di municipalizzate ed esponenti politici, per il controllo delle attività economiche in città e per la conquista degli appalti pubblici”.