Religione: è giusto esagerare nell’ironia? Il caso Paolo Brosio

Brosio come gli Jihadisti: un paragone da effettuare con le dovute cautele, perchè la star TV non è mai arrivato, in nome della sua religione, ad uccidere Matano o altri esseri umani, rei di aver posseduto l’ ardire di prendersi gioco del suo credo. Proprio per questo, probabilmente, è più naturale empatizzare con lui piuttosto che con un trio di non proprio improvvisati terroristi, che non hanno perso tempo a lanciare il loro messaggio di puro e folle odio. Eppure, una piccolissima frangia di esseri razionali non ha negato che le fantomatiche vignette di Charlie Hebdo avrebbero potuto offendere anche la sensibilità del musulmano più moderato. Allora, quando la misura di uno scherzo è colma? L’ eccesso di ironia può essere scandito da un fiume di lacrime in televisione, da un moto sdegno espresso in rete o da un colpo di arma da fuoco contro civili innocenti? La religione è oggetto delicatissimo nelle mani di fedeli e non: da oggi in poi, dovremmo imparare tutti a maneggiarlo con cautela, data la sua “pericolosità”.