L’ arma in più per combattere il terrorismo islamico si chiama “ironia”. Parola di Charlie Hebdo, il magazine satirico francese che, all’ indomani dell’ attentato costato la vita ad alcuni dei suoi vignettisti più famosi nonchè al direttore del giornale, ha deciso che non si sarebbe lasciato piegare dallo “spauracchio” dell’ Isis. Nessuna paura neanche in Giappone, nonostante la terribile esecuzione perpetrata dai fondamentalisti, costata la vita all’ ostaggio nipponico Haruna Yukawa. La risposta del popolo del Sol Levante alla crudeltà e alla politica di terrore che l’ Isis tenta di instaurare anche nella loro ridente Nazione si chiama #ISISkunkoraguranpuri: un’ hashtag che invita il popolo giapponese a postare insoliti, divertenti, irriverenti fotomontaggi che “smontino” l’ egemonia dei terroristi ed esorcizzino la paura dell’ Islam.
Da Goku a Monkey D. Luffy, passando per Topolino e Austin Powers, gli internauti del Giappone hanno deciso di scatenarsi e di dare filo da torcere al nemico islamico, seguendo a modo loro l’ esempio impartito da Charlie Hebdo: una satira che fa ridere, riflettere, discutere. In pochissimo tempo, #ISISkunkoraguranpuri ha raccolto oltre 50 mila adesioni: dal Giappone ma non solo sono arrivati tweet accompagnati da fotomontaggi ai limiti dell’ assurdo. Nella mente fervida dei Nipponici, il terrorista noto con il nome di Jihadi John tiene in ostaggio Goku e Luffy – gli eroi, rispettivamente, di due manga di successo come “Dragon Ball” e “One Piece” -, sotto lo sguardo divertito del leader della Corea del Nord Kim Jung Un.
Non solo eroi giapponesi vengono contrapposti alla terribile minaccia dell’ Isis. Anche il capostipite della grande famiglia Disney Topolino viene immortalato a fianco dell’ ignobile terrorista e dei due ostaggi giapponesi. E poi selfie con il nemico, scenari apocalittici che vedono un altro personaggio d’ animazione giapponese affrontare Jihadi John, il nemico numero uno di Austin Powers rivisitato in chiave Isis. La provocazione lanciata dal Giappone è destinata a fare discutere. L’ iniziativa non è stata gradita da tutti: buona fetta dell’ opinione pubblica, anche giapponese, non ha gradito quello che, per certi versi, potrebbe essere ritenuto uno “sfottò” non solo di pessimo gusto, ma anche dannoso per l’ unico ostaggio rimasto in vita. L’ altra fetta del Giappone, quella più “pacifista” però, non vuole piegarsi alla logica del terrore lanciata dai fondamentalisti e non intende rispondere alla violenza con altra violenza. Ecco la motivazione che ha spinto la popolazione nipponica ad abbracciare questa dibattuta iniziativa. “Potete uccidere qualcuno di noi – ha sottolineato un utente che ha aderito alla insolita campagna di fotomontaggi denigratori dell’ Isis – ma il Giappone è un paese felice e pacifico, con la rete veloce. Quindi andate all’ Inferno”.