Matteo Renzi annuncia la propria assoluzione in appello dalla condanna per danno erariale. “Chi riceve da anni l’enews conosce la mia amarezza quando qualche anno fa vi ho dovuto annunciare che la Corte dei Conti mi aveva condannato a pagare 14mila euro per un atto amministrativo della Provincia di Firenze. Ho subito su questo attacchi, sui media, cartelloni e sceneggiate del M5S in Parlamento, polemiche politiche violente. Oggi condivido una piccola soddisfazione: l’appello ha annullato la condanna e la verità viene finalmente ristabilita”. E’ questo il post scriptum dell’enews del premier Matteo Renzi.
Per capire di cosa si tratti è necessario fare un passo indietro. La vicenda risale all’epoca in cui Matteo Renzi era Presidente della Provincia di Firenze: l’attuale premier avrebbe assunto a tempo determinato quattro persone nel proprio staff, inquadrandole in categoria D (non laureate) anzichè in categoria C (laureate), con un stipendio di 1150 euro al posto che 1200 euro. Per questo motivo, il 5 agosto 2011 i membri dell’ex giunta provinciale (il presidente Renzi ed i suoi assessori) sono stati condannati dalla Corte dei Conti Toscana al pagamento di 50mila euro, di cui 14mila a carico dello stesso Renzi. La richiesta iniziale della Procura era di 2 milioni e 155mila euro: somma che tuttavia è stata notevolmente ridotta in fase di giudizio. Matteo Renzi ha comunque deciso di impugnare in appello la sentenza: la condanna per danno erariale è stata annullata in secondo grado e Matteo Renzi è stato assolto.
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Firenze, Matteo Renzi, 30 anni, il più giovane Presidente di Provincia © Massimo Sestini