Caratteristica comune di tutti i personaggi protagonisti di “Youth – La giovinezza” è l’intensa indole alla comprensione delle proprie esistenze, un rimescolarsi di significati e di idee che tutti i presenti portano a compimento; le due ore di film non devono spaventare: nonostante il film non sia di leggerezza assoluta, è vero che ha la capacità di coinvolgere nella visione, di catturare l’attenzione e di risultare per questo molto scorrevole. A metà film è presente una “forzatura” registica, un tragitto automobilistico tra le montagne limitrofe alle terme, con disegni annessi al bolide protagonista di quella parte di girato.
Per quanto riguarda il finale, la scena finale di “Youth – La giovinezza” è sorprendente sotto certi aspetti, di bellezza rara anche per il sonoro; essendo Michael Caine un personaggio che nel film è direttore d’orchestra, per ovvio la colonna sonora e le musiche scelte sono di fondamentale importanza e bellezza. Tutto questo per un insieme di “bellezza” cinematografica da vedere in un lungometraggio anche difficile, ma di qualità assoluta.
Buona Visione!!!