INDIA – È una storia incredibile quella di Ramesh Damar, un uomo di 30 anni che vive nel quartiere di Gujarat, in India. La sua famiglia l’ha richiuso in casa, incatenato e imprigionato senza la possibilità di muoversi in un angolo dell’abitazione per circa 15 anni. Il suo incubo si è concluso solo tre giorni fa, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, che lo hanno finalmente liberato. I segni, la violenza e le cicatrici di quei 15 anni di prigionia però non lo lasceranno mai più.
Ramesh Damar aveva cominciato a mostrare segni di squilibrio quand’era un 15enne, un giorno, infatti, ha lanciato sassi contro i vicini di casa senza sosta. La famiglia, visibilmente preoccupata, ha deciso di porre rimedio incatenandolo in casa e chiedendo aiuto a un santone affinché lo curasse. In un paese come l’India, le cure specialistiche e psichiatriche non sono ancora viste di buon occhio, soprattutto nelle zone rurali, dove avere un parente che soffre di problemi psichici è visto come una vergogna e un peso. Com’era palese, le ipotetiche cure del santone furono inutili, per cui la famiglia ha deciso di continuare a tenere il figlio imprigionato e incatenato per 15 anni.
La liberazione di Ramesh è stata possibile solo grazie al fratello, che ha confessato la vicenda a un conoscente, che a sua volta ha denunciato tutto alla polizia. Una volta arrivate sul posto, le forze dell’ordine si sono trovate davanti a un uomo imprigionato, storpio e denutrito, avvolto in un telo sporco. L’Indian Express rivela anche che per il momento né la madre di Ramesh, né il fratello, sono stati arrestati.