Maratona di New York: passione vs malattia 1-0

CInque emofilici alla Maratona di New York

Cinque “runners” italiani hanno compiuto un’impresa senza precedenti: nonostante fossero affetti da emofilia, sono riusciti a percorrere tutti i 42 chilometri che li separavano dal traguardo della Maratona di New York. Tanta la passione che li ha accompagnati in un durissimo programma personalizzato di allenamento, in vista della maratona. Hanno corso su pista e in strada, si sono allenati in palestra e in piscina e si sono arrampicati in Piemonte e in Francia, con intensità sempre maggiore. Nei mesi di preparazione hanno così rinforzato il sistema muscolo-scheletrico e hanno potuto quindi partecipare a uno degli eventi sportivi più importanti al mondo.

L’emofilia è una rara malattia ereditaria, dovuta all’assenza di una proteina necessaria per la coagulazione del sangue. Ciò causa sanguinamento prolungato e nei casi più gravi emorragie spontanee, pericolose per la salute. Con questa impresa i cinque corridori hanno dimostrato che la malattia non deve significare per forza immobilità: se ci si allena in modo adeguato, è possibile compiere performance ritenute impossibili.
“Abbiamo tagliato il traguardo non solo per noi, ma per tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto. Sono fiero di far parte del gruppo che ha preso parte alla Maratona di New York”, ha affermato incredulo uno dei cinque italiani. Grazie alla passione e alla forza di volontà, e anche all’assistenza dei medici che hanno seguito i “runners” nel loro percorso, hanno cambiato le regole dello sport e hanno dato così un esempio positivo a tutti gli emofilici.