Caso Vannini, intercettazioni choc: “Era destino che morisse”

“Era destino”. Martina Ciontoli, la fidanzata di Marco Vannini, seduta sul divano nella Caserma dei Carabinieri, in attesa che suo padre abbia il colloquio con gli inquirenti, a sorpresa sussurra, rivolta a suo fratello Federico e sua cognata Viola, la seguente frase: “Era destino che doveva morire…era destino…io lo ho visto lui quando papà gli ha puntato la pistola…lui gli ha detto “non si scherza così” e poi è diventato pallido”. Una frase che fa rabbrividire e che mette fortemente in dubbio quanto già dichiarato dalla famiglia di Ladispoli, ovvero che in bagno, in compagnia di Marco Vannini, c’era solo Antonio Ciontoli.
Altrettanto inquietanti sono le supposizioni di Viola, la fidanzata di Federico Ciontoli. La ragazza cerca di rassicurare Martina e Federico dicendo loro che il fatto che Marco Vannini sia morto è forse una benedizione, che se fosse sopravvissuto si sarebbe trovato con gravi ritardi psicologici, disagi che il giovane aspirante carabiniere (a suo dire) non avrebbe mai accettato. “Guarda uno scherzo come va a finì” è la considerazione della giovane Martina Ciontoli, che appare più preoccupata dell’esame da dare all’università che della morte di quello che era l’amore della sua vita.