Caso Vannini, intercettazioni choc: “Era destino che morisse”

“Scusa, Marti”. I genitori di Marco Vannini non ci girano troppo intorno, “Queste persone sono dei demoni, non sono esseri normali! Per quello che ci hanno fatto penso che io finché avrò le forze continuerò a lottare, voglio vederli marcire in galera, non temo nessuno!” è lo sfogo di mamma Marina, determinata ad avere giustizia “Penso che quello sparo non è stato un incidente” prosegue la donna. La Sciarelli aggiunge il dettaglio importante della dichiarazione dei vicini dei Ciontoli, che avrebbero udito la voce di Martina dire a suo padre, prima dello sparo mortale, “Papà lo vedi, papà lo vedi”.  Federica Sciarelli la poi ascoltare l’audio originale delle due telefonate al 118, quella effettuata da Federico (in cui si sente anche Maria Ciontoli, madre del ragazzo) e quella straziante effettuata da Antonio Ciontoli in cui, in sottofondo, si avvertono le urla di dolore del povero Marco.
“Basta”
urla il giovane Vannini mentre Antonio Ciontoli si limita a descrivere quanto accaduto come “un panico” avvenuto dopo una puntura casuale con un pettine a punta. “C’è un buchino, è andato in panico”, spiega freddamente il militare all’operatrice del 118 che, udendo le urla di dolore del ragazzo, chiede al signor Ciontoli se il giovane sia diversamente abile. No, Marco Vannini non era diversamente abile, era un ragazzo lasciato “solo” a morire dolorosamente mentre la sua seconda famiglia era intenta ad “apparecchiare una scena” (come detto dalla Sciarelli).
“Ti prego, basta, basta….scusa…” urla il povero Marco, mentre suo suocero, al telefono con l’operatrice, per celare il dolore fisico del giovane, dice “E’ panico, questo”. L’audio originale è così forte e shoccante che a poco vale l’intervento telefonico dell’avvocato Miroli, legale unico della famiglia Ciontoli e di Viola: la famiglia Vannini è stanca di sentire giustificazioni! Vuole solo giustizia, giustizia per quel ventenne biondo con tanta voglia di vivere e con estrema fiducia riposta in quella famiglia indagata in toto (solamente Viola, la fidanzata di Federico Ciontoli, ha un capo d’accusa differente) per omicidio volontario.