GERMANIA – Durante la notte di San Silvestro, a Colonia si era registrata un’ondata di aggressioni di tipo sessuale. Sono state presentato 121 denunce, il 75% delle quali per aggressioni sessuali. La cancelliera Angela Merkel non esclude gravi ritorsioni per i responsabili: “bisogna dare segnali chiari” ha dichiarato. La polizia locale si è vista impotente contro il gruppo costituito da un migliaio di uomini. Impossibile anche prestare soccorso alle vittime poiché circa una decina di uomini ha circondato gli agenti con il chiaro scopo di intralciarne il lavoro.
Un vero caos a Colonia quella sera. Provocazioni e minacce anche nei confronti degli agenti. Tra coloro che gli hanno circondanti, c’è stato chi ha dichiarato “sono siriano, dovete trattarmi bene, mi ha invitato Frau Merkel”. Un altro ha stracciato il permesso di soggiorno con sfida dichiarando “ne prendo un altro domani”. Il rapporto della polizia parla di una situazione completamente fuori controllo. “Una situazione – si legge – caotica e vergognosa, con i poliziotti minacciati e colpiti con estintori e bottiglie di vetro”. Durante una conferenza stampa con il primo ministro rumeno, Dacian Ciolos, Angela Merkel ha promesso di usare il pugno di ferro per far fronte alla situazione. Questo episodio, ha dichiarato, porterà gravi conseguenze: “non escludo espulsioni” ha affermato la cancelliera.
Episodi di violenza simile sono stati registrati anche in altri luoghi nella stessa notte. Ad Amburgo, sono state presentate 70 denunce per molestie sessuali. In 23 di queste, le vittime hanno dichiarato anche di essere state derubate, mentre in altre 2 di parla di lesioni corporali. A Zurigo (Svizzera) sei donne sono state aggredite e derubate da un gruppo di uomini. A Salisburgo (Austria) si parla di almeno 5 aggressioni causate da individui di origine siriana ed afgana. Infine, ad Helsinki (Finlandia) sono state segnalati 3 episodi di presenta violenza. In risposta a queste aggressioni, il capo di governo della Slovacchia, Robert Fico, ha dichiarato “Basta profughi mussulmani, non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile”.