Denunciato “Ciao Darwin”: cast alimenta xenofobia e omofobia

Accuse contro cast "Ciao Darwin" : programma promuove xenofobia e omofobiaIl programma “Ciao Darwin 7 – La resurrezione” ha selezionato il 12 gennaio il cast per la settima edizione. Il post pubblicato in rete annunciava: “cercasi uomini o donne contrari all’integrazione degli stranieri in Italia e contro i diritti delle unioni gay”. L’assessore all’Immigrazione e alle Pari Opportunità del Piemonte, Monica Cerutti, ha denunciato il caso. Per ora non sono stati fatti commenti sulla scelta né da parte di Mediaset né da Paolo Bonolis, conduttore del programma che andrà in onda su Canale 5 dal prossimo 4 marzo. Al suo fianco, lo storico compagno Luca Laurenti.

“Ciao Darwin” è una trasmissione in cui due squadre si cimentano in varie sfide, dal canto alla prova di coraggio, dal dibattito al viaggio nel tempo. I concorrenti sono suddivisi in modo da formare gruppi opposti. Nei vari cast finora presentati, ci sono state le classiche opposizioni: uomini contro donne, mariti contro mogli, alti contro bassi, grassi contro magri, belli contro brutti… Ma anche abbinamenti basati sulla provenienza (settentrionali contro meridionali) e sulla professione (casalinghe contro donne in carriera). Anche il tema religioso non è stato escluso portando a confrontarsi caste contro libertine, atee contro credenti, amor sacro contro amor profano. Infine gli abbinamenti che più hanno fatto discutere, tra cui: bianchi contro neri, eterosessuali contro omosessuali.

“È inaccettabile – ha commentato la Cerutti – che ci siano programmi televisivi che vogliono alimentare xenofobia e omofobia”. Con l’influenza che hanno i media, è impensabile, a suo giudizio, che i programmi televisivi formino il proprio cast basandosi su “stereotipi, populismi e strumentalizzazioni”. La Regione Piemonte è in questi giorni impegnata nell’approvazione di una legge contro la discriminazione in ogni suo aspetto. La Cerutti è più che intenzionata a segnalare la situazione all’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.