Come miglior regista, per il 2° anno consecutivo, il premio Oscar è stato vinto Alejandro Gonzalez Iñarritu per “Revenant”, vincitore inoltre del premio come miglior fotografia. Il regista messicano è diventato così il terzo ad aver vinto per 2 volte di conseguito l’ambito premio. Sul palco, ha parlato dell’importanza della libertà di pensiero: “Questa è un’opportunità per la nostra generazione di liberarci di tutti i pregiudizi, il colore della nostra pelle è irrilevante come il colore dei nostri capelli”.
L’Italia festeggia il suo Oscar grazie ad Ennio Morricone, vincitore del premio per la colonna sonora di “The Hateful Eight”. Il maestro, che da poco è riuscito ad ottenere la sua personale stella nella “Walk of Fame di Hollywood, ha ricevuto una standing ovation nel Dolby Theatre di Los Angeles: “Ringrazio l’Academy per questo prestigioso riconoscimento. Non c’è musica importante senza un grande film che la ispiri. Ringrazio Quentin Tarantino per avermi scelto, Harvey Weinstein e tutto il team che ha reso possibile questo straordinario film. Dedico questa musica e questa vittoria a mia moglie Maria” ha concluso il maestro.
Sam Smith ha portato a casa il premio come miglior canzone con “Writing on the Walls”, scritta per l’ultimo film di James Bond. L’Oscar alla miglior sceneggiatura non originale è stato vinto da “La grande scommessa”, un film che parla di eroi non convenzionali che combattono contro la crisi economica. “Mad Max – Fury Road”, super favorito alla vittoria come miglior film, si è dovuto “accontentare” di portare a casa premi tecnici per miglior montaggio, miglior scenografia, migliori costumi, miglior trucco e acconciature e miglior montaggio sonoro. L’Oscar come effetti speciali è invece stato vinto da “Ex Machina”.
Il miglior film straniero è risultato essere l’ungherese “Il figlio di Saul” che racconta di un uomo che fa parte dei SonderKommando di Auschwitz, un gruppo di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio di altri prigionieri. Trionfo per l’ultimo capolavoro Disney, “Inside Out”, i cui registi dedicano il premio a tutti i ragazzini ricordano loro che i giorni difficili potranno sempre essere vinti con la fantasia. L’Oscar al miglior corto d’animazione è stato vinto da “Bear Story”, mentre quello per il miglior cortometraggio da “Stutterer”.
“Una ragazza al fiume: il prezzo del perdono” si è aggiudicato il premio come miglior corto documentario parlando una giovane sopravvissuta ad un tentativo di giustizia capitale perpetrato nei suoi confronti da parte di alcuni parenti per il “delitto d’onore” pakistano. “Amy”, che parla della storia della famosa e sfortuanata Amy Winehouse, ha vinto l’Oscar come miglior documentario. “Volevamo parlare della Amy Winehouse divertente, spiritosa e intelligente che aveva bisogno di qualcuno che si occupasse di lei – hanno dichiarato i registi andando a ritirare la statuetta – Questo premio è per i fan di Amy, lei aveva bisogno di loro”.