Environments – Aperta lo scorso 21 settembre, al Pirelli HangarBicocca, la mostra “Ambienti/Environments”, dedicata alla ricerca ambientale di Lucio Fontana. La vetrina, frutto di una ricerca approfondita, è a cura della storica dell’arte Marina Pugliese, della restauratrice Barbara Ferriani e del direttore artistico dell’Hangar, Vicente Todolì, in collaborazione con Fondazione Lucio Fontana, che ha fornito materiali, documenti e fotografie presenti negli archivi.
“Environments” riunisce per la prima volta due interventi ambientali e nove ambienti spaziali, fra le opere più sperimentali dell’artista, realizzate dal 1949 fino all’anno della sua scomparsa.
Gli ambienti, ricostruiti per la prima volta dopo la scomparsa dell’artista, sono disposti lungo la navata dell’hangar in ordine cronologico. Sono tra le opere meno note di Fontana, che però riflettono i temi principali della sua ricerca ambientale.
Lo spazio dell’HangarBicocca, tra gli spazi espositivi a sviluppo orizzontale più grandi d’Europa con i suoi 15.000 metri quadrati, si presta in maniera perfetta ad ospitare le opere dell’artista argentino, permettendo così al visitatore di osservare e fruire le opere nel migliore dei modi, vivendo un’autentica esperienza sensoriale.
I due ambienti, “Utopie”, che vennero esposti alla XIII Triennale di Milano, sono stati riproposti in questa mostra. Il primo, ricostruito per la prima volta, è stato allestito avvalendosi della collaborazione di Nanda Vigo, che ha selezionato i materiali ed elaborato il progetto esecutivo. L’opera, caratterizzata dal pavimento ondulato coperto di moquette a pelo alto rossa, da vita ad uno spazio morbido e continuo, nella quale il visitatore deve entrare con i piedi protetti per preservare l’opera.
Per il secondo, già ricostruito in diverse occasioni precedenti, si è deciso di riproporre le musiche originali del corridoio desunte dalle piante e dagli esecutivi di Vittorio Gregotti, oltre ad alcuni dettagli tratti dalle fotografie storiche. L’opera è costituita da un condotto, interamente dipinto di nero, con all’interno una parete curvilinea. Quest’ultima è contraddistinta da una serie di fori che danno vita a due linee ondulate, da cui filtra una luce verde al neon.
L’opera che sicuramente colpisce di più l’occhio del fruitore è “Fonti di energia, soffitto al neon”. L’ambiente era stato realizzato per il Padiglione Fonti di Energia per “Italia 61”, l’esposizione internazionale del lavoro tenutasi a Torino per il centenario dell’unità d’Italia. Consiste in una struttura luminosa composta da tubi al neon blu e verdi, sospesi in una sala a pianta ottagonale, rivestite con pellicola di alluminio specchiante, su sette livelli secondo diagonali convergenti e divergenti.
Per ricostruire l’ambiente nell’Hangar Biccoca sono state mantenute le dimensioni originali del 1961, avvalendosi delle planimetrie storiche degli architetti GPA Monti.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 febbraio e il catalogo, edito da Mousse Publishing, presenta gli esiti più recenti della ricerca sul tema degli ambienti con un ampio apparato iconografico e testuale.