Canone Rai: Renzi lo vuole abolire

Renzi vuole abolire il Canone Rai: scoppia la polemica

A pochi mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, divampa la polemica sul Canone Rai. Nonostante da poco più di un anno sia stata approvata la riforma che l’ha associata alle fatture dell’energia elettrica, la tassa sulla Tv di Stato torna al centro dell’attenzione, scatenando ulteriori scontri e polemiche. Tutto è partito da un’indiscrezione lanciata dal quotidiano “Repubblica”, secondo cui Matteo Renzi sarebbe pronto a proporre, durante la prossima riunione dei vertici del Partito Democratico, l’abolizione dell’imposta sull’azienda televisiva statale: la strategia dell’ex Premier sarebbe innanzitutto volta a recuperare consensi in campagna elettorale, ma anche a bloccare lo strapotere di Berlusconi e Mediaset, andando a rivedere i tetti pubblicitari che attualmente favoriscono senza ombra di dubbio l’emittente del leader di Forza Italia. Ricordiamo che era stato proprio il Governo Renzi ad approvare l’inserimento del Canone Rai nella bolletta della luce per combattere l’evasione fiscale da parte di diversi contribuenti.

Le intenzioni del segretario del Partito Democratico hanno scatenato in un battibaleno un gran nugolo di polemiche, con diversi esponenti del mondo politico e della Rai che hanno contestato l’eventuale proposta dell’ex sindaco di Firenze. Su tutti, si segnala la dura presa di posizione di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, il quale su Twitter ha chiaramente scritto che la proposta di eliminare il Canone Rai, rimpiazzandolo con un finanziamento dello Stato, sarebbe esclusivamente un’idea da campagna elettorale. Ricordando che il denaro statale “sono i soldi dei cittadini”, Calenda ha chiuso il suo intervento parlando di una vera e propria “presa in giro”.

Al tweet del ministro dello Sviluppo Economico ha risposto Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, il quale ha innanzitutto manifestato un pizzico di stupore per le reazioni piuttosto risentite che sono arrivate da un’indiscrezione giornalistica, e non ancora da una comunicazione ufficiale da parte di Matteo Renzi. Subito dopo, scendendo nel merito della questione, Giacomelli ha ricordato la bontà della recente riforma, che ha permesso di contrastare l’evasione della tassa e di abbattere i costi “per i cittadini onesti che la pagavano”. Infine, siccome da più parti è stato rilanciato il tema di un’eventuale privatizzazione della Rai, il sottosegretario alle Comunicazioni – riferendosi soprattutto a Calenda – ha definito “contraddittorio” l’atteggiamento di chi si erge a difensore dell’italianità di determinate strutture e aziende, caldeggiando al contempo una soluzione che quasi certamente porterebbe all’ingresso, nella Tv di Stato, di capitali stranieri.

A difesa dell’abolizione del Canone Rai è intervenuto Michele Anzaldi, attuale segretario della Commissione di Vigilanza Rai che – sempre su Twitter – riferendosi all’intervento del Ministro Calenda, ha detto che l’eventuale eliminazione del balzello, con tagli di 1,5 miliardi di spesa pubblica, permetterebbero agli italiani di risparmiare, dunque non si tratterebbe affatto di una presa in giro. Da non sottovalutare nemmeno la reazione dell’Usigrai che parla del solito “attacco alla Rai” che si verifica durante ogni campagna elettorale. Il sindacato dei giornalisti della televisione di Stato ha ricordato che nei Paesi in cui il canone è stato completamente cancellato, le Tv private hanno ottenuto il sopravvento, ricordando anche come sia piuttosto paradossale paventare una probabile abolizione di un’imposta da poco inserita in bolletta: “Vuol dire non avere idee”. Nelle battute conclusive del suo comunicato, Usigrai si augura che presto la Rai possa intervenire direttamente, prendendo una posizione ferma sulla questione, al fine di garantire l’autonomia e il futuro dell’azienda.

Il Movimento 5 Stelle ha reagito alla probabile proposta di Matteo Renzi, evidenziando come il Partito Democratico abbia atteso la fine della legislatura per avanzare “l’ennesima proposta propagandistica sulla Rai” proprio in vista delle elezioni politiche. Infine Benedetto Della Vedova, esponente di +Europa con Emma Bonino, ha avallato l’ipotesi di una privatizzazione della Rai, soprattutto per sottrarla dal controllo dei partiti e per evitare che finisca come Alitalia.

Dunque è bastato poco per scatenare un vero e proprio putiferio in vista della probabile proposta di Matteo Renzi di abolire il Canone Rai: queste sono soltanto le prime reazioni all’indiscrezione, ma quasi certamente nei prossimi giorni arriveranno ulteriori interventi su quello che potrebbe essere uno dei temi caldi della campagna elettorale.

Patrizia Gallina