Grande impresa del grande navigatore italiano Giovanni Soldini a bordo della barca Maserati Multi 70. Infatti è riuscito a stabilire un importante record, percorrendo la tratta Hong Kong Londra in 36 giorni. Il nostro bravo skipper milanese ha superato il precedente record di 5 giorni e che era stato compiuto nel 2008 da Lionel Lemonchois. Il merito più grande di Soldini è stato quello di avercela fatta in condizioni nettamente peggiori del suo collega. Infatti Lemonchois aveva compiuto la traversata con un equipaggio di 10 persone e con un maxi catamarano di 32 metri, mentre l’italiano ce l’ ha fatta con una barca di soli 21 metri e con appena 4 compagni di viaggio.
Un aspetto suggestivo di questa impresa è che Soldini ha ripercorso la stessa tratta che i clipper facevano nella seconda metà del diciannovesimo secolo per portare il tè dalla Cina all’Inghilterra. Ma ai quei tempi c era bisogno di 99 giorni per finire il percorso marino, che è considerato il terzo più lungo del mondo ed è di 13 mila miglie marine. L’impresa non è stata di certo facile, soprattutto perchè nella prima parte del viaggio bisogna attraversare l’Equatore, che è sempre pieno di instabilità metereologiche. Però a Soldini non manca il talento nè l’esperienza. Basti considerare che la prima traversata della sua vita l’ha compiuta a soli 16 anni nell’Atlantico. Ma gli mancava solo questa tratta che parte dalla grande megalopoli Hong Kong, che di solito fa parlare di lei per altre cose diverse dallo sport.
Le dichiarazioni di Soldini all’arrivo
Quando è arrivato Soldini ha espresso tutta la sua gioia per l’obiettivo raggiunto. In questa impresa è stato aiutato dalla tecnologia e infatti grazie a Facebook ha condivisio tutte le tappe con i suoi tifosi. Inoltre ha aggiunto che senza i suoi compagni di equipaggio, non ce l’avrebbe mai fatta a superare tutte le difficoltà e le paure incontrate durante il viaggio. Ha rivelato che, nonostante l’aiuto della tecnologia, effettuare questi percorsi rimane sempre molto complicato, ma non ha mai avuto paura di non farcela e lo spirito a bordo è sempre stato positivo. Quello che è certo è che l’Italia intera deve essere orgogliosa e inchinarsi di fronte a questo grande campione ed uomo.