Gli italiani non amano andare al museo.

Gli italiani non amano cinema e musei: in leggera crescita i libri

Gli italiani confermano di non essere molto attratti dalle attività culturali. È quanto si evince dall’ultimo rapporto Federculture, secondo cui quattro persone su dieci (38,5%) si tengono lontane da qualsiasi evento o impegno a sfondo culturale. Inoltre sono ben sette su dieci coloro che non vanno al cinema e che, al contempo, preferiscono tenersi alla larga da musei e siti archeologici. Il dato è più alto nel Mezzogiorno, dove la percentuale di adulti sale all’82%.

Guardando ai dati regionali, in Sicilia si spende tre volte di meno nel settore culturale rispetto al Trentino Alto Adige. Invece, rispetto alla media dell’8,5% dell’Unione Europea, l’Italia si ferma ad una spesa del 6,7% annuale per famiglia, ben lontana dall’11% fatto registrare dalla Svezia. Alle spalle del nostro Paese, tra i più restii a sborsare denaro per attività culturali ci sono Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Cipro e Grecia.

Federculture, però, riporta anche dei risultati positivi e in crescita: ad esempio, la quota versata mediamente da una famiglia media italiana per musei, concerti, cinema e teatro è aumentata del 3,1% nel 2017, ammontando a circa 31 miliardi di euro. Si tratta di un dato che conferma una piccola ripresa rispetto alla crisi del 2012-2013. Se nel computo vengono inseriti anche libri e musica, la spesa sale a 71,4 miliardi, con un +2,6% nel confronto con il 2016. Non deve illudere il dato relativo alle sale cinematografiche: se i cittadini italiani spendono di più (+ 0,71%), ciò è legato ad un generale rincaro dei prezzi dei biglietti, e non ad un afflusso maggiore.

In controtendenza i libri che fanno segnare una leggera ripresa: infatti la percentuale di coloro che leggono almeno un testo nell’arco di un anno è passata dal 40,5% al 41%, così come vengono segnalati in crescita gli italiani che ne leggono almeno 3 in 12 mesi. In calo, invece, sono i cosiddetti “lettori forti”, ovvero coloro che “consumano” più di 12 volumi annuali.

Dal rapporto Federculture si evince che l’Italia è un Paese che deve puntare sul turismo culturale che continua a migliorare anno dopo anno: questo settore, infatti, comprende il 35,4% di spesa rispetto al turismo in generale. Al contempo, i visitatori apprezzano molto i nostri musei, perché i dati parlano di un miglioramento del 10% sugli ingressi, e di un incremento di spesa dell’11% fra i turisti per le attività culturali.

Guardando alle amministrazioni comunali, gli investimenti sono scesi del 4% rispetto al 2015, così come risultano in netto calo le erogazioni da parte delle fondazioni bancarie, gravate da un -9% nel confronto con il 2016. Per i fondi pubblici, invece, emerge come per il 2017-2018 lo stanziamento da parte del Mibac non sia cambiato rispetto al passato, con un bilancio ministeriale di 2 miliardi di euro. A tal proposito, Andrea Cancellato, presidente di Federculture, ha manifestato la sua preoccupazione per il passaggio della gestione del turismo dai Beni Culturali alle Politiche Agricole, mentre il direttore Claudio Bocci ha affermato che “ci vorrebbe una cabina di regia a Palazzo Chigi”.

Patrizia Gallina