Coronavirus Breton

Coronavirus, vaccini: entro luglio 54 milioni di dosi e stop ad AstraZeneca

Aperture e vaccini. È questo il piano del Governo guidato da Mario Draghi a partire dal prossimo 26 aprile per contrastare la pandemia da Coronavirus.
I dettagli del decreto si discuteranno nei prossimi giorni con il Comitato tecnico scientifico.

Si lavora insomma a quel “rischio ragionato“, di cui il Premier ha parlato in conferenza stampa, sulla base anche delle 54 milioni di dosi di vaccino che arriveranno in Italia nei prossimi tre mesi, secondo quanto ha annunciato il Commissario Europeo per il mercato interno Thierry Breton.
Più di tre volte di quanto ricevuto nel primo trimestre, con 6,5 milioni e mezzo in più di dosi non previste che saranno consegnate tra aprile e giugno. Non solo Pfizer, ma di tutto il portfolio. C’è una fase di accelerazione“, ha assicurato a Che Tempo Che Fa.

Coronavirus e vaccini: l’ipotesi di sospendere AstraZeneca

L’Unione Europea potrebbe non rinnovare il contratto in scadenza a fine giugno con AstraZeneca, che finora ha consegnato “solo il 30% delle dosi previste nell’accordo“.
La priorità, ha detto Breton “come gestore dei vaccini è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni“. Di fatto non si è deciso nulla sul contratto AstraZeneca, “si vedrà, ma ci sarà attenzione per quello che è successo fino a questo momento“, ha concluso.

Il Commissario Francesco Figliuolo annuncia che è stata superata la soglia dei 15 milioni di somministrazioni.
Sono stati somministrati in 3 giorni un milione di dosi di vaccino” ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza.
A questo ritmo nell’arco di un paio di mesi, ad agosto-settembre, potremmo raggiungere l’immunità di gregge“, fissata intorno al 70% della popolazione vaccinata, ha sottolineato la Ministra Mariastella Gelmini.

Intanto si attende per domani il verdetto dell’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco, sul vaccino di Johnson & Johnson. In Italia, intanto, si cerca di fare il massimo con le dosi disponibili.