Sono stati resi noti i risultati su uno studio riguardanti i guariti dal Coronavirus. Secondo quanto pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet, si allunga sempre di più il periodo in cui gli infettati risultano immuni da un possibile ricontagio. La buona notizia è stata riproposta dal Corriere della Sera nell’edizione odierna.
Guariti Coronavirus, i partecipanti allo studio
Lo scopo principale di questo studio era quello di capire se gli individui precedentemente guariti, avessero la possibilità di reinfettarsi in maniera sintomatica o asintomatica. Il tutto calcolando anche i tempi relativi all’immunità. I soggetti che hanno partecipato alla ricerca sono perlopiù operatori sanitari, personale di supporto e personale amministrativo del National Health Service del Regno Unito. Questi, infatti, sono tra quelli che hanno molte possibilità di essere esposti alla presenza di SARS-CoV-2, per un totale di 25.661 partecipanti. Circa il 32,3% delle persone facenti parte dello studio sono state assegnate alla “coorte positiva”, ovvero nella categoria di coloro che hanno già avuto il Covid. Il restante 67,7%, invece, è stata inserita nella “coorte negativa”, che comprende le persone che non sono mai state positive.
Lo studio sulla guarigione da Coronavirus è durato all’incirca 12 mesi e, in quest’arco di tempo, i vari partecipanti sono stati controllati ogni due settimane con un tampone molecolare e ogni quattro con un test sierologico. In totale, la durata è stata di 275 giorni per la coorte positiva e 195 per quella negativa. Nel periodo che va fino all’11 gennaio 2021 sono stati rilevati 1859 nuovi infetti. Di questi, 1704 erano infezioni primarie nella coorte negativa e 155 in quella positiva. Ciò significa che chi ha già avuto il Covid, ha meno possibilità di reinfettarsi.
Le dichiarazioni degli scienziati sullo studio
“Crediamo che questo sia l’effetto minimo probabile perché la curva nella coorte positiva era graduale in tutto, indicando che alcune di queste potenziali reinfezioni erano probabilmente un rilevamento di RNA residuo a un livello basso di prevalenza nella popolazione piuttosto che vere reinfezioni”: hanno dichiarato gli scienziati che hanno svolto lo studio. “Dopo 7 mesi di follow-up, questo ampio studio ha dimostrato che la precedente infezione da SARS-CoV-2 protegge la maggior parte delle persone dalla reinfezione per una media di 7 mesi“, hanno poi concluso.
Gli stessi hanno confermato, inoltre, che delle 155 reinfezioni, 78 erano sintomatiche e 50 con sintomi da Covid. Ciò nonostante, i vari calcoli effettuati hanno dimostrato che, considerando anche alcuni possibili errori, l’infezione precedente ha ridotto l’incidenza di almeno il 90%.