Mentre prosegue la campagna vaccinale, in Veneto sono stati individuati i primi due casi di variante indiana del Coronavirus. A confermarlo è il sindaco di Villaverla, piccolo centro dell’alto Vicentino. Si tratta di padre e figlia, entrambi rientrati in Italia dal Paese asiatico nei giorni scorsi.
Il viaggio in India dei due contagiati
Le due persone coinvolte, appartenenti allo stesso nucleo familiare, hanno preso parte al pellegrinaggio sul Gange. In quella occasione, come dimostrato dalle immagini diffuse sul web, le norme anti-Covid non sono state rispettate. La presenza di migliaia di persone, infatti, aveva sollevato non ben poche polemiche.
Come riportato da Il Messaggero, i due casi positivi riscontrati in Italia, sono atterrati a Bergamo lo scorso 7 aprile. Successivamente, in taxi, sono rientrati nel loro comune di residenza in Veneto, segnalando il loro arrivo all’Uls pedemontana di Bassano del Grappa. Ad oggi, dunque, i due sono in autoisolamento nella loro casa.
Le parole del sindaco Gozzo
Il sindaco di Villaverla, Ruggero Gozzo, ha confermato che padre e figlia hanno effettuato il tampone il giorno 14, risultando positivi alla variante indiana. Il terzo componente della famiglia, ovvero la madre, sta ancora attendendo i risultati ma c’è una cosa importante: nessun altro è stato contagiato. “Stanno tutti bene“, ha dichiarato il primo cittadino del comune veneto, tranquillizzando anche la sua comunità. “Per fortuna il cittadino indiano ha seguito le nostre regole sanitarie e questo ci fa stare sereni sul fatto che la pandemia non si diffonderà“, ha poi concluso lo stesso. Intanto il governo ha già chiuso gli ingressi dall’India, mentre la situazione nel Paese asiatico è sempre più difficile. Tra carenze strutturali e mancanza di materie prime per la produzione del vaccino, numerose sono le Nazioni intervenute a sostegno dell’India, che ogni giorno conta più di duemila decessi.
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La variante indiana in Italia
Lo scorso 10 marzo, nella zona di Firenze, è stato individuato il primo caso di variante indiana. Quello di Vicenza, dunque, è solo il secondo episodio in Italia. I due, partiti per trascorrere un breve periodo nel luogo d’origine, avevano effettuato un tampone alla partenza risultato negativo. Il contagio, dunque, è avvenuto proprio in India, come conferma Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto Zooprofilittatico delle Venezie: “C’è un collegamento diretto con il Paese, il che vuol dire che non è un’infezione autoctona ma che viene da qualcuno che rientra da quelle zone“.
Secondo quanto indicato dal virologo Crisanti, “quella indiana sembra una variante con un’elevata capacità di trasmissione e, sulla base delle mutazioni che la caratterizzano, potrebbe avere anche una certa resistenza al vaccino“. Intanto si attendono notizie sugli altri due casi individuati nella zona di Venezia, la cui conferma non è ancora arrivata.