Giulia Stanganini uccise il figlio e la madre

Giulia Stanganini uccide il figlio di 3 anni e fa a pezzi la madre: i fatti

I fatti risalgono a novembre del 2019 e ai primi mesi del 2020, stando alle accuse mosse dalla procura di Genova Giulia Stanganini avrebbe ucciso il figlio di soli tre anni per poi uccidere anche la madre 63enne pochi mesi dopo, in piena pandemia. All’inizio la morte del figlio era sembrata un incidente, dopo aver ucciso la madre è però venuta a galla anche la verità sul piccolo Adam. A quanto pare lo ha ucciso soffocandolo con un cuscino.

Sembra che Giulia Stanganini abbia ucciso il figlio perché piangeva troppo. Secondo la procura non è stato un gesto estremo causato dall’impulsività. Si sarebbe infatti trattato di un gesto studiato e premeditato anche tramite ricerche sul web. Cinque mesi dopo la morte del bambino la 38enne ha ucciso anche la madre, probabilmente la accusava della morte del figlio. Dopo averla uccisa ha smembrato il suo corpo per nasconderlo meglio. Ha fatto il corpo senza vita della madre a pezzi ma ha lasciato il collo intero per lasciare visibili i segni della corda. Voleva far credere che la 63enne si fosse suicidata perché era depressa.

Giulia Stanganini accusata di duplice omicidio e maltrattamenti, uccise il figlio e la madre

Giulia Stanganini oltre all’accusa di duplice omicidio è stata anche accusata di maltrattamenti in famiglia ai danni della madre. A quanto pare prima di ucciderla l’ha picchiata per circa tre anni, le ha anche rubato i soldi della liquidazione dopo il pensionamento e falsificava la sua firma negli assegni. In preda alla paura in più occasioni la 63enne era stata costretta ad andare via di casa per sfuggire all’ira della figlia. Si era più volta rifugiata in un hotel o a casa dell’ex marito.

La 38enne si trova nel carcere di Torino, dopo aver confessato di aver fatto a pezzi il corpo della madre sembra che abbia confermato anche di aver ucciso il figlio ad una sua compagna di cella. In merito all’omicidio del figlio ha detto: “Non volevo facesse una vita di m.. come me”.