La morte di Chiara Gualzetti, la 16enne uccisa da un coetaneo nel Bolognese, ha distrutto la vita del padre. Vincenzo Gualzetti non riesce a darsi pace per quanto accaduto domenica scorsa, quando la figlia si è allontanata di casa e non ha più fatto rientro.
Morte Chiara Guazzetti, il dolore del papà
Ai microfoni di Adnkronos, il papà di Chiara racconta tutto il suo dolore. La scelta di trasferirsi a Bologna da Napoli per dare alla sua famiglia un futuro migliore e la vita della figlia spezzata a soli 16 anni. “Volevo che Chiara nascesse qui, volevo crescesse in un posto sicuro per il suo futuro e ora non mi rimane niente: lei non ha più futuro e io non ho nessun futuro senza di lei“: queste le parole di Vincenzo Gualzetti. Uno strazio che il genitore prova da quando la polizia ha ritrovato il corpo di Chiara tra le campagne, a poca distanza dalla sua abitazione.
Il papà conosceva l’assassino di Chiara
Il colpevole dell’omicidio, che ha confessato, è un giovane per cui la 16enne provava un sentimento non corrisposto. “Lo conosco il ragazzo, ha fatto uno stage con me: non ha mai dimostrato demoni, sarà forse uno dei primi alibi che si sta creando. Io non vorrei che mia figlia fosse morta per niente e che non abbia giustizia“, ha detto Vincenzo Gualzetti. Inoltre, la casa in cui la 16enne viveva insieme alla sua famiglia era stata costruita proprio dal padre che, in questi anni, stava provando a sistemarla proprio per lei. “Sarebbe stata la sua eredità, ora a chi la lascio? Magari faccio un centro per i giovani, un centro con il suo nome per ricordarla anche quando noi non ci saremo più“, ha poi proseguito Vincenzo.
La morte della figlia è una ferita che, giorno dopo, giorno, si fa sempre più profonda e nessuno potrà mai curarla.
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