I fatti risalgono al 30 aprile 2020, a causa della sua gelosia eccessiva Giuseppe Pompa iniziò ad urlare con violenza contro la moglie davanti ai loro due figli, Alex e Loris di 18 e 23 anni. I ragazzi registrarono la sfuriata del padre con il cellulare. Dopo circa un’ora l’uomo si scagliò di nuovo contro la moglie, per difendere la madre Alex uccise il padre colpendolo con 34 coltellate.
Il giovane 18enne è accusato di omicidio, per dimostrare che la sua è stata legittima difesa sono state ascoltate una decina di registrazioni. Gli avvocati fanno sapere che in casa c’era sempre un clima di oppressione e terrore. Tra il 2018 e l’inizio del 2020 sono stati registrati 250 audio che dimostrano la natura molto violenta di Giuseppe Pompa. Nelle registrazioni contro la moglie pronuncia frasi come: “Ti uccido, tanto non arrivano in tempo i carabinieri”, “Ti spacco la testa” e moltissime altre gravi ed agghiaccianti minacce. In aula Loris, il figlio più grande della coppia, ha detto che vivevano nella paura perché il padre gli ripeteva continuamente che li avrebbe uccisi. Ha poi spiegato che decisero di iniziare a registrare tutto perché se li avessero un giorno trovati morti dai loro telefoni avrebbero scoperto la verità.
18enne uccise il padre per difendere la madre dalla sua furia incontrollabile
L’uomo provava una gelosia morbosa ed ossessiva nei confronti della moglie, controllava ogni suo spostamento. Il 23enne ha fatto sapere che non le permetteva di fare nulla, non poteva né guidare né uscire senza di lui. Loro cercavano di proteggere la madre dall’ira del padre, ha poi detto che la sera dell’omicidio urlava che li avrebbe uccisi tutti. Ha poi concluso dicendo: “È andato verso la cucina, penso per prendere un coltello, come aveva già fatto. Ricordo Alex che reagisce e poi nulla più“.
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