Proseguono le indagini riguardanti il giallo che ha coinvolto il giovane laureando di origina siciliana Francesco Pantaleo. Quest’ultimo, studente di Ingegneria informatica presso l’Università di Pisa e 23enne, è protagonista di una tragica vicenda. Nel dettaglio, pare che il suo corpo sia stato ritrovato carbonizzato in un campo nei pressi di San Giuliano Terme. Attualmente, non vi è traccia che possa confermare un eventuale delitto. Si attendono i risultati dell’autopsia. A seguire, maggiori informazioni a riguardo.
Caso Francesco Pantaleo: cosa è successo realmente
Ancora sono molteplici i punti da chiarire. Secondo le ultime dichiarazioni, infatti, si ipotizzano difficoltà del ragazzo da un punto di vista accademico. “Ci aveva detto che il suo appello di laurea sarebbe cominciato il 27, ma quella data non risulta”, avrebbe affermato il padre. Per cui, vari problemi nascosti alla famiglia. Nonostante ciò, i carabinieri confermano che la vittima non fosse eccessivamente ‘fuori corso‘. Come evidenzia anche il Corriere della Sera, il siculo ha sostenuto vari esami e anche con ottimi risultati. Mancavano però quelli più impegnativi e importanti.
Nel frattempo, gli inquirenti stanno cercando di individuare l’ipotetico contenitore del liquido infiammabile che Francesco avrebbe utilizzato per darsi fuoco. Precisamente, nelle campagne di San Giuliano Terme non è stato trovato nulla: forse carbonizzato sul posto, ma c’è anche l’ipotesi che qualcuno lo abbia portato via. Gli investigatori hanno, inoltre, affermato che il Pantaleo ha lasciato a casa ogni suo avere (occhiali da vista, cellulare e computer nuovo – privo di dati- e bancomat). A concludere è la mamma. Quest’ultima aveva, da tempo, percepito un atteggiamento fin troppo ambiguo da parte del figlio, costantemente “stanco e nervoso“. I due si erano sentiti il pomeriggio prima che il ragazzo uscisse dall’alloggio universitario a Pisa senza più tornare. La donna non era a conoscenza delle difficoltà del figlio, apprese grazie agli investigatori.
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