Denise Pipitone ex pm Maria Angioni

Caso Denise Pipitone, l’ex pm indagata per false dichiarazioni

Maria Angioni, ex pm di Marsala, è stata inserita nella lista di indagati a causa di una serie di false dichiarazioni inerenti al caso Denise Pipitone. La donna, attualmente giudice del lavoro, ha deciso di accettare l’invito a una intervista. In seguito ad alcune dichiarazioni fatte ai media, si è riscontrata infondatezza e mancanza di riscontro. Nell’articolo, tutti i dettagli.

Maria Angioni interrogata dai pm sul caso Denise Pipitone

In seguito a sommarie informazioni ai magistrati titolari della nuova inchiesta sulla scomparsa della bambina di Mazara del Vallo, l’ex pm avrebbe confermato ogni accusa lanciata in televisione. Proprio oggi essa è stata sottoposta a interrogatorio. “La mia idea è che Denise sia viva perché non ci sono elementi che provino che è morta. Secondo la mia idea qualcuno l’ha sistemata affinché stia bene“. “Penso che sia sia stata collocata in qualche famiglia, ma in un contesto internazionale” spiega Angioni.

Piera Maggio, madre dell’ormai 20enne, ha espresso la sua opinione sul lavoro della donna ricordando: “Io capisco la buona fede di tutti ma invito alla cautela, alla calma, di non fare allarmismi in rete, non è bello neppure per me sentire in tv che sarei nonna, che Denise sarebbe mamma, ciò non significa che le segnalazioni non devono essere fatte, ma fare prima accertamenti prima di far finire tutto in tv, altrimenti si crea solo confusione, a chi ascolta e a noi genitori”.

In merito alle accusa, la Angioni ha concluso spiegando: “Non sono sorpresa di essere indagata, ma sono molto seccata, mi aspettavo di ricevere l’avviso di garanzia. Tanto è vero che prima di riceverlo ho presentato un esposto contro i pm”, aggiungendo in una intervista per Adnkronos “Quando ho parlato ho dato fastidio a qualcuno. Me lo aspettavo perfettamente. Quando la gente si chiedeva perché io non avessi parlato nei 17 anni prima. Perché è chiaro che una volta che ho parlato qualcuno si è infastidito e che ci sarebbe stata una reazione”. Dunque, un atteso interrogatorio che ha lasciato la donna delusa e seccata, ma con il vantaggio di aver avuto la possibilità di fare domanda per ottenere una copia degli atti del processo Pipitone-Pulizzi.