Le figlie di Laura Ziliani e Mirto Milani continuano ad avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice.
In ogni caso, la procura di Brescia valuta di interrogarli nuovamente tra qualche giorno.
Il trio criminale, come viene definitivo nell’inchiesta, deve rimanere in carcere.
Questa la decisione del gip del tribunale di Brescia, Alessandra Sabatucci, che ha confermato la detenzione in carcere per Paola e Silvia Zani e Mirto Milani.
Il motivo è che potrebbero uccidere ancora e inquinare le prove.
Laura Ziliani: i genitori di Mirto lasciano la Roncola
Secondo le ultime notizie su questo caso, da venerdì 24 settembre la famiglia di Mirto ha fatto ritorno a Calolziocorte, abbandonando Roncola San Bernardo.
I genitori si erano trasferiti nella casa dell’ex vigilessa l’8 maggio, un giorno dopo la sua scomparsa, per effettuare pulizie e lavori di manutenzione.
Dopo la notizia dell’inclusione di Mirto tra gli indagati e l’arrivo costante di giornalisti, avevano deciso di trasferirsi nella cascina ristrutturata, usata per le vacanze.
Ma la stampa li aveva raggiunti anche lì.
Gli stessi Carabinieri che hanno allontanato i giornalisti sono gli stessi che poi, venerdì mattina, hanno arrestato il giovane per l’omicidio della donna.
Le dichiarazioni del sindaco di Temù
Intervistato in diretta a Pomeriggio Cinque, Giuseppe Pasina, sindaco di Temù, ha detto: “Laura Ziliani aveva detto di voler destinare alcune delle sue case alla terza figlia“.
Parlando delle due figlie, Silvia e Paola, ha rivelato: “Sono due ragazze cattive, peggio del padre, hanno una testa diabolica. Discutevano parecchio con la madre perché volevano essere tutrici della sorella Lucia così da ottenere quella parte di patrimonio“.
Pasina parla anche del rapporto intimo tra le due sorelle e Mirto Milani: “Laura lo sapeva, e le dava fastidio, era una situazione che si trasciva da mesi”.
L’immenso patrimonio dietro l’omicidio
Il totale del valore immobiliare si stima intorno ai 3 milioni e mezzo di euro.
Quindici proprietà immobiliari e sette terreni agricoli, ereditati da Laura dopo la morte del marito nel dicembre 2012.
L’ex vigilessa era quindi titolate delle abitazioni sparse tra i Comuni di Brescia, Concesio, Temù e Malonno.
Lucia, la terza figlia della Ziliani, al pm durante le indagini ha raccontato, a proposito degli appartamenti: “Le mie sorelle le mantiene la mamma, anche perché Silvia è stata licenziata ben tre volte e da quanto ne so non ricevono gli affitti degli appartamenti perché è tutto bloccato“.