In Inghilterra è stato superato “il picco” di contagi da Omicron, con un calo del 37% nell’ultima settimana. Per questo il Primo Ministro Boris Johnson ha deciso di allentare le misure anti-Covid nel Paese a partire dalla prossima settimana: rimosso l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso – anche nelle scuole – , oltre all’annullamento del “lavoro da casa” e dell’uso del passaporto vaccinale. Il Green Pass, in realtà, nel Regno Unito non è mai stato veramente imposto: pochissimi esercenti chiedevano di esibirlo e si poteva ottenere anche con un test antigenico “casalingo”, facilmente falsificabile.
La decisione di Johnson arriva in un momento difficile della sua carriera politica. La posizione del Primo Ministro, infatti, è attualmente in bilico a causa dello scandalo sui party alcolici organizzati a Downing Street in pieno lockdown. Il premier, quindi, cerca di distrarre l’opinione pubblica e mediatica dal problema, cavalcando il notevole calo dei contagi. Alcuni membri del suo partito hanno però cominciato ad allontanarsi. Un deputato conservatore eletto nel 2019 proprio grazie a Johnson – Christian Wakeford – è passato clamorosamente al partito Labour. Un parlamentare tory molto più esperto – David Davis – ha invece suggerito pubblicamente l’allontamento del Primo Ministro, citando le dimissioni di Chamberlain: “In nome di Dio, se ne vada!”. Al momento, le lettere di dimissioni sono a quota 12.
L’allentamento delle misure non cambia però di molto il quadro nel Regno Unito: l’obbligo di mascherina non era previsto in bar e ristoranti, mentre lo era in negozi e mezzi pubblici. Probabile, quindi, un nuovo aumento dei casi. L’uso del dipositivo di protezione personale, però, rimane fortemente raccomandato. Ci si affida, quindi, ancora una volta, al buon senso dei cittadini. Un cambiamento notevole avverà invece per quanto riguarda le misure in merito alla Quarantena. Boris Johnson, infatti, ha ribadito l’intenzione di porre fine alle regole di auto-isolamento per le persone affette da Covid-19.
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