I fatti risalgono allo scorso 28 aprile, quando il gioielliere 66enne di Grinzane Cavour in provincia di Cuneo, Mario Roggero, sparò e uccise due rapinatori e ne ferì un terzo. Lui disse che sparò per legittima difesa, stando alla Procura di Asti fece fuoco contro i banditi “disarmati, scaricando l’intero caricatore per cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale”.
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Durante la rapina i malviventi colpirono la moglie del gioielliere con un pugno al volto e immobilizzarono con delle fascette di plastica la figlia. Stando al 66enne c’era stata una colluttazione e si era trovato davanti a degli uomini armati. Si era detto dispiaciuto per la drammatica vicenda, ma in quel momento era stato costretto a scegliere fra la sua vita e la loro. A detta sua non immaginava di trovarsi in una simile situazione dopo 45 anni di lavoro.
Il gioielliere che sparò e uccise due rapinatori è accusato di omicidio
Secondo il pm Davide Greco il gioielliere dopo che i rapinatori erano usciti dal negozio li inseguì e sparò contro di loro da vicino nonostante fossero disarmati. Pensa che né lui né la sua famiglia fossero in pericolo. L’unico danno che avrebbe subito era di natura patrimoniale. Il 66enne deteneva l’arma legittimamente ma non avendo il porto d’armi non avrebbe potuto portarla fuori dalla gioielleria. Per questo gli è stata attribuita anche l’accusa di porto abusivo d’armi. Non si è trattato quindi di legittima difesa, Mario Roggero dovrà ora rispondere delle gravi accuse di omicidio doloso plurimo, tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo.