Conclusa questa giornata, inizia la discesa verso la normalità del post-Coronavirus.
Da oggi è in vigore l’obbligo per tutti i lavoratori over 50 di essere in possesso del Super Green Pass: multe salatissime da 600 a 1.500 euro per i trasgressori, perdendo così il diritto a retribuzione e contributi.
Il mancato possesso per quattro giorni del certificato verde comporta la sospensione dal servizio e dallo stipendio.
La misura sarà in vigore fino al 15 giugno 2022 e, forse, non sarà prorogata.
Il Ministro Garavaglia sottolinea: “Sotto una certa soglia di occupazione dei posti letto in rianimazione si tolgono tutte le misure“.
Super Green Pass: cosa succederà?
Per la Legge, il Super Green Pass è valido per diverse categorie di lavoratori senza limiti di età. I lavoratori over 50 in possesso dell’esenzione alla vaccinazione non dovranno essere sospesi ma il datore di lavoro dovrà assegnare loro mansioni diverse, anche in smart working.
Anche per quest’ultimo si prevedono novità, come spiegato da Arturo Maresca, Ordinario di Diritto del Lavoro all’Università La Sapienza di Roma: “Non può essere uno strumento per eludere gli obblighi legali. Il lavoro non si può utilizzare in frode alla legge. Se lo smart working è stato programmato prima del 15 febbraio, il controllo scatta al primo accesso al lavoro“.
Le parole del Ministro Massimo Garavaglia
Il Ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, ha chiesto di modificare le regole troppo stringenti.
“Mi piacerebbe una regola generale: sotto una certa soglia di occupazione dei posti letto in rianimazione si tolgono tutte le misure, sia per gli italiani che per chi arriva dall’estero.
Il Presidente del Consiglio ha sempre scelto sulla base dei numeri. Siccome adesso questi sono chiaramente in riduzione, è logico che verranno fatte scelte che vanno nella direzione delle riaperture“.
La decisione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 è una misura, “presa quando la curva era in salita esponenziale. La matematica del liceo ci dice che se una curva cresce rapidamente, altrettanto rapidamente scende. Quindi da ora in avanti verranno prese decisioni che vanno nella direzione opposta. Dobbiamo fare come la Francia, che ad aprile toglie tutto. Mi auguro che lo stato di emergenza, che scade il 31 marzo, non sia rinnovato, visto che i numeri migliorano di settimana in settimana. Di conseguenza tutte le regole legate a quel provvedimento straordinario decadranno“, conclude Garavaglia.