Non si fermano gli assalti dei russi in Ucraina. Nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 marzo, i missili del Cremlino hanno colpito la base militare di Yavoriv, nei pressi del confine con l’Europa. Secondo le autorità ucraine, sono oltre 130 i feriti e almeno 35 i morti, tra i quali anche stranieri.
Guerra in Ucraina, dai missili al confine con l’Europa alla miseria: le condizioni dei civili
Continua l’emergenza in Ucraina. Un raid aereo ha colpito Yavoriv, provocando morti e feriti. Una base militare strategica, considerando la vicinanza di 25km dal confine con la Polonia, e di conseguenza con l’Europa. L’attacco missilistico non è stato isolato: nella notte tra domenica e lunedì, le sirene hanno risuonato in 19 province ucraine, ovvero l’80% del territorio. Difficile dunque, intravedere degli spiragli di distensione nel conflitto tra Russia e Ucraina. Come riportato da Oggi.it, secondo il New York Post, i russi sarebbero pronti ad invadere Odessa via mare. Un assalto annunciato e rimandato soltanto per le avverse condizioni climatiche. Intanto, le conseguenze della guerra si riversano sui civili: 1 milione di cittadini ucraini sono senza luce e gas, altri – in particolare a Mariupol – vivono, o meglio non vivono, immersi tra le macerie e i corpi senza vita.
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