Svolta inaspettata per quanto riguarda il caso del giovane studente universitario Roberto Straccia, scomparso da Pescara nel dicembre del 2011 e ritrovato cadavere 24 giorni dopo. Un’intercettazione choc effettuata in un carcere di Chieti potrebbe fare chiarezza sulla strana scomparsa del giovane studente marchigiano. La trasmissione “Chi l’ha visto?” , che da sempre si occupa del caso Straccia ha mostrato, durante la diretta del 4 Novembre, la foto di un giovane molto somigliante al povero Roberto.
Tutto inizia quando Roberto, descritto dai familiari come “un ragazzo che camminava a tre metri da terra”, sportivo, pieno di vita ed in procinto di depositare la propria tesi di laurea, scompare. E’ il 14 dicembre 2011 ed il ventiquattrenne di Moresco esce a fare jogging. Indossa due magliette, due pantaloncini, una giacca a vento, cappello, ipod, bustina di zucchero in tasca ed addirittura una di quelle panciere utili a sudare di più e definire gli addominali. Mario Straccia, il papà di Roberto, fa notare come questa cura maniacale del proprio figlio sia incoerente con l’ipotesi di suicidio con cui il caso è stato frettolosamente chiuso. E’ infatti di suicidio che si parla quando il cadavere del ragazzo viene rinvenuto a 300 km di distanza, sul lungomare di Bari.
Il fascicolo riguardante la morte di Roberto Straccia è, dunque, in procinto di essere archiviato. Ed è questo il motivo che spinge il Presidente dell’Associazione Penelope e Mario Straccia a rivolgersi alla trasmissione condotta da Federica Sciarelli. Mario Straccia, Antonio La Scala e l’avvocato della famiglia Straccia, Marilena Mecchi, hanno mostrato dei documenti che potrebbero riaprire le indagini sulla morte di Roberto: la trascrizione di un’intercettazione ambientale. Si tratta del dialogo tra un detenuto nel carcere di Lanciano (Chieti), membro della mafia calabrese e sua moglie, tredici giorni dopo il rinvenimento del corpo di Roberto Straccia.
“E’ passato sotto le telecamere, lo hanno visto passare” dice la donna, ansiosa, a suo marito. “E’ questo il problema – le risponde il coniuge – chi l’ha fatto si è guardato dalle telecamere“. L’intercettazione continua: “Il ragazzo tiene gli stessi occhi, le stesse sopracciglia, la fronte uguale… il modo di vestire, con quelle maglie… è uguale uguale uguale“. La coppia sta parlando di Roberto Straccia? L’ultima corsa del giovane studente è stata immortalata da una delle telecamere site sul lungomare di Pescara. La coppia in ogni caso parla di un ragazzo morto: “L’hanno fatto passare per un suicidio!”, esclama il detenuto paragonando poi il ragazzo del caso di suicidio ad un altro misterioso giovane molto simile. Il giovane di cui parlano è proprio Roberto Straccia morto, a loro dire, perché scambiato per un’altra persona, uno della loro famiglia che pare gli assomigli tanto. La trascrizione di questa intercettazione viene immediatamente inviata agli inquirenti di Pescara che si occupano del caso.