Roma – Comincia, forse, a vedersi la luce in fondo al tunnel per la giovane Chiara Insidioso Monda, vittima di gravi batoste dal suo ex compagno che le hanno provocato danni fisici ingenti. La ragazza, in bilico tra la vita e la morte dal giorno della sua brutale aggressione, ha compiuto in un anno notevoli progressi grazie alle amorevoli cure prestate alla giovane dalla Fondazione Santa Lucia e, soprattutto, alla indomita forza mostrata da suo padre, Maurizio Insidioso Monda, che non ha mai mancato di manifestare il suo disappunto per un Governo che, se da un lato è stato “indulgente” con il brutale aggressore di Chiara, dall’altro ha abbandonato la famiglia Insidioso Monda al suo drammatico destino.
VERGOGNA TRICOLORE. Da quando Chiara Insidioso Monda è stata ridotta in stato vegetativo dal suo ex compagno, le Istituzioni hanno contattato Maurizio, il padre della giovane, millantando aiuti mai arrivati, però, alla famiglia. “Io non ho mai chiesto nulla a nessuno. Sono state sempre le Istituzioni a cercarmi, a parlare con me, a volermi aiutare. Tutto a parole però, perché poi di fatti se ne sono visti pochi”, aveva spiegato Maurizio Insidioso Monda appena qualche giorno fa, nel corso di un’intervista. Uno Stato, quello italiano, che offre tutela e garanzie agli aguzzini, abbandonando le vittime. “Chiara la porterei lontano dall’Italia anche oggi – aveva aggiunto, con estrema amarezza, Maurizio – Questo Paese non le dà nessuna speranza ormai”.
SOLIDARIETA’. A sorpresa, invece, la soluzione per Chiara potrebbe essere a portata di mano, grazie all’impegno del IX Municipio capitolino, che si è dato da fare per trovare alla giovane e a suo padre una sistemazione idonea vicino all’ospedale dove la ragazza sta proseguendo con successo la sua riabilitazione, i cui costi sono totalmente a carico di Maurizio. “Dopo un primo contatto con i referenti del Campidoglio, che si sono dimostrati subito sensibili, promuoveremo un incontro con il padre di Chiara per organizzare un sopralluogo e verificare ogni possibile adeguamento dell’appartamento che, ad una prima osservazione, sembra facilmente accessibile: dispone di tre locali a piano terra e di un grazioso giardino”, ha spiegato il Presidente del IX Municipio di Roma, che è riuscito fortunatamente a rimediare una sistemazione ad appena 15 minuti dalla Fondazione Santa Lucia.
“Ho accolto la sollecitazione dell’onorevole Michele Anzaldi che ieri ha richiesto una risposta delle Istituzioni, come pure ha fatto Telefono Rosa – conclude il Presidente – E sono certo che in questo caso il Campidoglio saprà superare ogni eventuale ostacolo burocratico per affidare l’appartamento, attualmente inutilizzato, a Chiara e alla sua famiglia”. L’epopea della giovane vittima potrebbe, finalmente, essere giunta alla sua degna conclusione.