ROMA – L’attore Bud Spencer è morto ieri sera in un ospedale di Roma. L’uomo aveva 86 anni ed era tra i più amati del cinema. A dare il triste annuncio è stato il figlio dell’uomo. “Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata grazie”. L’amico e noto collega Terence Hill ha pubblicato su Facebook una foto con la scritta RIP. “Ho perso il mio più caro amico” ha dichiarato al Correre della Sera. I due infatti avevano girato ben 16 film assieme conquistando il cuore di generazioni di giovani. “Siamo l’unica coppia a non aver mai litigato – continua – Tra noi non c’era invidia e insieme ci divertivamo tanto. Ci capivamo al volo, con uno sguardo ci siamo capiti”.
Nato a Napoli il 31 ottobre 1929, Carlo Pedersoli, questo il suo vero nome, si è avvicinato “tardi” al mondo del cinema. Trasferitosi a Roma a causa del lavoro del padre, Carlo si appassionò al nuoto entrando anche in un club. Rientrato in Italia dopo un periodo passato fra Brasile e Argentina, si affermò nello stile libero e nelle staffette miste. Dopo aver abbandono l’università di Giurisprudenza e Sociologia, si avvicina finalmente al mondo del cinema debuttando con il film “Quo vadis?” del 1951. L’attore impersonò una guardia dell’Impero Romano, un piccolo ruolo nella pellicola ma l’inizio di un grande percorso di vita.
Nel 1967 arriva la svolta nella sua vita di attore con il film “Dio perdona… io no!”. Sul set l’uomo incontrò il collega Mario Girotti, suo inseparabile futuro collega. I due, seguendo l’esterofilia in voga all’epoca, decidono di cambiare nome: nascono così Bud Spencer e Terence Hill. Tra gli anni ’70 ed ’80 la coppia, divenuta presto l’idolo del pubblico, girò numerosi film assieme. I primi successi furono “Lo chiamavano Trinità” (1970), “Continuavano a chiamarlo Trinità” (1971), “Più forte, ragazzi!” (1972), “Altrimenti ci arrabbiamo!” (1974), “Porgi l’altra guancia” (1974), “I due superpiedi quasi piatti” (1977), “Pari e dispari” (1978) e “Io sto con gli ippopotami” (1979). Hanno seguito “Chi trova un amico trova un tesoro” (1981), “Nati con la camicia” (1983), “Non c’è due senza quattro” (1984) e “Miami Supercops – I poliziotti dell’8^ strada” (1985). Da quell’anno le loro carriere si divisero e ognuno intraprese progetti rivolti al piccolo schermo. L’ultima apparizione televisiva era stata nel 2010 quando l’attore ha interpretato lo chef Carlo Banci in “I delitti del cuoco”. L’anno scorso a Napoli gli erano stati consegnati dal sindaco De Magistris una medaglia e una targa in onore della lunga carriera.
Oltre ad diventare protagonista di alcune serie televisive, l’attore conseguì una licenza per pilota di elicotteri, lanciò una linea di jeans, fondò una compagnia aerea (Mistral), scrisse alcuni canzoni e pubblicò la sua biografia “Altrimenti mi arrabbio: la mia vita”. Anche in vecchiaia, il gigante buono del cinema è rimasto combattivo e spiritoso. “Quando il Padre Eterno mi chiamerà – aveva dichiarato tempo fa – voglio andare a vedere che cosa succede. Perché se non succede niente, m’incazzo”. E d’altronde da lui non ci si potrebbe aspettare nulla di diverso. “Da cattolico, provo curiosità, piuttosto: la curiosità di sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona – aveva dichiarato in un intervista nel 2014 – Naturalmente è una curiosità che non ho alcuna fretta di soddisfare, ma non vivo nell’attesa e nel timore”.