Un piano ben studiato quello che ha portato all’omicidio di Avellino. A raccontarlo agli inquirenti è stato il giovane killer accusato della morte di Aldo Gioia, 53 anni, avvenuta lo scorso sabato in un’abitazione della città irpina. Le prime dichiarazioni spontanee sono contro la fidanzata, Elena, che avrebbe architettato tutto.
Omicidio di Avellino, il piano originale della coppia
In attesa dell’interrogatorio, che verrà svolto di fronte al gip di Avellino, Paolo Cassano, i due giovani sono stati ascoltati nelle scorse ore per provare a ricostruire quanto accaduto quella sera. La coppia aveva in mente un piano che prevedeva lo sterminio dell’intera famiglia. Non solo il padre di Elena, ma anche la madre e la sorella, colpevoli di non accettare la relazione tra i due. Dai loro messaggi, pubblicati tra le pagine di alcuni quotidiani nella giornata di oggi, è evidente la premeditazione del gesto. Ma l’episodio è ancora tutto da chiarire.
La ricostruzione dell’omicidio
Nella serata di sabato, Giovanni Limata, 23 anni, si sarebbe recato nell’abitazione della famiglia Gioia. L’intenzione era quella di colpire il padre di Elena con una sola coltellata, ma il piano fallisce. Così lo colpisce sette volte, mentre la ragazza inizia ad urlare attirando l’attenzione della madre e della sorella, che chiamano subito i soccorsi. Per Aldo Gioia non c’è più nulla da fare, mentre il killer si rifugia nella casa dei suoi genitori a Cervinara, dove verrà poi arrestato. Sul coltello ritrovato sono presenti le sue impronte, come quelle lasciate in casa della vittima.
Le dichiarazioni del killer contro la fidanzata
La 18enne viene subita ascoltata dagli inquirenti, ma la sua versione dei fatti non risulta chiara fin da subito. Il fidanzato, nelle prime dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore, ha accusato Elena. Il piano di sterminare la famiglia per poi fuggire insieme era stato ideato dalla stessa.
I due si trovano oggi al carcere di Avellino, dove la ragazza è accusata di omicidio premeditato pluriaggravato, mentre Giovanni Limata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Solo nelle prossime ore verranno interrogati nuovamente per far luce sui fatti e capire cosa abbia scaturito quanto accaduto sabato sera.
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