Riccardo Scamarcio – L’attore Riccardo Scamarcio ha trascinato in tribunale un’inviata del programma RAI “La vita in diretta” che lo accusò ingiustamente di aggressione, anche se Scamarcio era innocente. I fatti sono accaduti il 28 ottobre 2007, quando Riccardo Scamarcio si trovava ospite di una serata organizzata da una discoteca di Perugia. In questa occasione, l’inviata RAI cercò di intervistare l’attore, ma ne nacque un putiferio. E alla fine l’inviata “accusò falsamente sapendolo innocente Riccardo Scamarcio del delitto di lesioni“, come recita il capo d’imputazione a firma del sostituto procuratore, Stefano Fava. Per questo motivo, ora la donna si trova in tribunale con l’accusa di reato di calunnia nei confronti di Riccardo Scamarcio. La sentenza è fissata per il 4 dicembre.
“Io non ho mai picchiato una donna!” così esordisce Riccardo Scamarcio chiamato a deporre in tribunale, e poi continua: “Questa storia mi ha fatto stare male. Sono stato accusato ingiustamente di aggressione nei confronti di una giornalista de “La vita in Diretta”. Adesso voglio giustizia“. A supportare la sua tesi, un’altra testimone d’eccezione, Laura Chiatti, che la sera del “fattaccio” si trovava con lui in discoteca. “Una serata come tante” – ricorda l’attrice – “Riccardo non voleva essere intervistato o essere ripreso dalla telecamera, per questo alzò un braccio. Fu un gesto di difesa il suo, non un’aggressione“.
La giornalista RAI aveva raccontato di essere stata spinta, fino a farla cadere da Riccardo Scamarcio. L’attore non ha mai voluto andare ospite a “La vita in diretta” per raccontare la sua versione dei fatti, ma ha preferito querelare l’inviata. “Non ci si difende nei salotti TV, ci si difende in tribunale” questa la motivazione data dall’attore. “Le accuse di aggressione hanno screditato la mia immagine, visto che sono un attore molto popolare tra il pubblico femminile. Non ho mai picchiato una donna!“. Riccardo Scamarcio proprio non ci sta. e si difende con i denti dalle accuse. Aspettiamo di sapere come si concluderà la sentenza per capire come andrà a finire questa storia.
Fonte: Repubblica