Virus letale si risveglia dopo 30mila anni sotto i ghiacci

virus gigante
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SIBERIA – È rimasto in ibernazione per 30mila lunghissimi anni, celato sotto la superficie glaciale del permafrost, in una sorta di “letargo ancestrale”. Ora, a causa del surriscaldamento globale, questo virus insolito ed estremamente raro è tornato alla vita, ed è stato catalogato nella categoria dei microrganismi cosiddetti “giganti”.
La creatura è stata scoperta da un’equipe francese (coadiuvata da esperti locali), capitanata da Chantal Abergel e Jean-Michel Claverie, ricercatori del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (Cnrs), i quali stanno esplorando gli anfratti più remoti e ameni del pianeta per portare alla luce esseri dei quali mai si sarebbe immaginata l’esistenza. Gli scienziati hanno immediatamente pubblicato la sensazionale scoperta grazie alla rivista dell’Accademia delle Scienze Americana (Pnas).

Tale virus, al quale è stato affibbiato il nome di “Pithovirus” (in greco antico viene denominato “pitho” il celeberrimo vaso di Pandora, fonte di ogni sciagura umana), prende di mira esclusivamente le amebe, ed è di fatto assolutamente innocuo per l’uomo. Tuttavia tale scoperta fa ritenere agli scienziati che negli strati più profondi della superficie glaciale possa probabilmente essere celato un gran numero di microrganismi sconosciuti, tra cui anche agenti patogeni, che potrebbero rivelarsi potenzialmente dannosi per la specie umana.

Senza farsi prendere da inutili quanto gratuiti allarmismi, è comunque auspicabile un’attenta vigilanza da parte degli organi internazionali competenti (come accaduto per epidemie quali la Sars o l’influenza aviaria). È un dato di fatto che, in concomitanza con l’esplorazione e la scoperta di nuovi ambienti, e la variazione delle condizioni climatiche, l’uomo sia maggiormente esposto a minacce di natura biologica. La rapidità  e la continua crescita delle scoperte scientifiche di questo genere, ad opera di numerose equipe scientifiche sparse per tutto il globo, lascia intendere che questo non può essere più considerato un caso isolato.

 

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