Sembra ieri. Sono passati, invece, ben 35 anni da quando una delle figure simbolo della musica internazionale – l’ex Beatle John Lennon – venne freddato con 4 colpi di pistola dal 25enne statunitense Mark David Chapman. Un delitto efferato, contornato nella giornata dell’Immacolata del 1980, da un non ancora dissipato alone di mistero, che ha stroncato la vita del cantore della pace, quel John Lennon la cui “Imagine” riecheggia, oggi più che mai, nelle orecchie e nei cuori di milioni di generazioni.
John Lennon è stato un personaggio emblematico e controverso. Aneddoti, racconti, persino leggende metropolitane arricchiscono la figura di un artista che ha fatto della ricerca e della promozione della pace il suo cavallo di battaglia. Negli ultimi anni della sua vita, Lennon viveva negli USA, nonostante il Presidente Nixon lo osteggiasse apertamente, a causa del pacifismo ostentato dall’ex Beatle. Fu proprio nella terra delle opportunità che John Lennon incontrò il suo aguzzino, Chapman, al quale aveva autografato solo qualche ora prima una copia del suo ultimo album, “Double Fantasy”. Un incontro immortalato in una fotografia divenuta reperto storico vero e proprio, una istantanea che comproverebbe anche l’ossessione che il 25enne, patito de “Il giovane Holden”, nutriva nei riguardi del cantante.
“Hey, mr. Lennon”: poche parole pronunciate dall’assassino di John Lennon, ma sufficienti a far voltare il cantante, in procinto di entrare nel suo lussuoso appartamento sito all’Upper West Side, a New York, in direzione di Champman. Cinque colpi di pistola, 4 dei quali andati a segno, hanno portato via al Mondo il genio, il talento, la voce universale della pace. Lennon non c’è più e ci vorranno secoli prima che rinasca un’icona delle sette note come il “papà” di grandi successi come “Jealous guy” ed “Happy Xmas”.